SCENA V.

Anna e detti.

Anna.

Eccomi mamma.

Teresa colpita: al Rienz sottovoce.

Mamma?... È la prima volta!

Rienz chiude tutti gli usci, - non a chiave - guardando prima se vi è qualcuno che possa ascoltare.

Anna lo osserva attentamente, corrugando gli occhi.

Teresa.

Siedi, cara, siedi.

Rienz con squisita, amabile galanteria.

E oggi vogliate essere buona anche con me, contessa Anna. Guardatemi, - se vi è possibile, - senza diffidenza, e sopratutto senza cattive prevenzioni. Lo dicevo, adesso, alla contessa Teresa: - è con dolore, è con vero dolore, che io sono costretto a notare la vostra freddezza. Certe volte dovrei dire, persino... antipatia.

Anna, maravigliata, interroga Teresa con uno sguardo.

Teresa.

Sì, cara. Proprio così.

Rienz.

Oggi, specialmente oggi, io ho bisogno, invece, di tutta la confidenza, di tutta la fiducia vostra e del conte Vitaliano.

Anna trasalisce, ma poi si domina subito, simulando una grande indifferenza e molta sicurezza.

Mio marito?

Teresa con impeto indicandole il Rienz.

Per lui! Per il nostro interesse! Per il nostro onore!

Rienz sorridendo, fa cenno a Teresa di contenersi: ad Anna.

Rassicuratevi! Non c'è finora da spaventarsi! La contessa Teresa è madre: si lascia vincere, forse, troppo presto dalle apprensioni.

Anna.

Spaventarmi? Di che?

rivolgendosi a Teresa.

Soltanto io non so spiegarmi le tue parole...

al Rienz con più forza.

e tanto meno le vostre!

Teresa.

Anna, Anna, cerca di frenarti! Non è questo il momento di essere fiera, orgogliosa!

Anna.

Non lo sono mai stata, - con te, - mamma.

Rienz resta attentissimo, seguendo con ansia il dialogo fra Anna e Teresa.

Teresa con irritazione.

E sopratutto, figliola mia, ricordati nella scelta degli amici non bisogna lasciarsi guidare da antipatie e, peggio, da simpatie strane, ridicole. Gli amici veri, leali, si conoscono e si trovano vicini a noi nel momento del bisogno, del pericolo!

Anna trasalisce, ma è un lampo. Con molta calma:

Nel momento del pericolo? Quale pericolo?

Rienz fa un cenno di approvazione a Teresa, incitandola ad andare avanti.

Teresa.

Si tratta di Vitaliano, ti ripeto: di tuo marito!

Anna.

Vitaliano? Egli non ha nessun pericolo da temere.

Teresa.

Questo intanto, - tu, - come lo sai? Come lo puoi assicurare?

Rienz approva sempre coi cenni del capo le domande di Teresa.

Anna sforzandosi per sorridere.

Come lo so? Forse... non sono sua moglie?

appassionatamente.

Conosco la sua vita, il suo cuore, conosco i suoi pensieri...

Teresa.

Non tutto conosci! Voglio crederlo, almeno non tutto!

lentamente, sempre spinta dalle approvazioni del Rienz.

Ci sono azioni, intrighi, che un uomo nasconde anche alla propria moglie, anche alla donna più amata, più adorata...

Anna.

Ma non a me! Vitaliano non ha segreti per me!

Teresa osservandola con l'occhialino: ironica.

Sì?... Benissimo. Me ne compiaccio assai! Tanto più che non è sempre stato così. Oh, no! Anzi, è recente - recentissima, crederei, - questa unione così stetta, delle vostre anime?

Anna risentita.

Ciò, scusa, mamma, non ti riguarda! - Io ho da dirti questo soltanto

ironica a sua volta.

per tranquillarti. - Tuo figlio Vitaliano non ha proprio nulla da temere!

Rienz non veduto da Anna, mostra a Teresa il foglio di carta che tiene ancora fra le mani.

Teresa.

Nemmeno... da un qualche suo... nemico?

Anna.

È buono, non ha nemici.

Teresa.

Da un amico, allora; - da un suo fratello di fede, da un traditore, da un rivale, da una spia?...

Anna con un grido di spavento, alzandosi di scatto.

Cézky?! Ha fatto la spia?!

Rienz avanzandosi: vivamente.

Sì, Cézky! Ha denunziato il conte Lamberti! Ma voi come avete indovinato?

Anna smarrita, tremante.

Io?... Io no!... Io non ho detto niente non so niente!

Teresa ad Anna, che ad ogni parola si smarrisce e trema sempre più.

Cézky! Cézky! Con un'anonima alla polizia! Lo ha denunziato alla polizia!

indicando a Rienz.

Lui ha scoperto tutto per fortuna nostra! E lui solo può ancora salvare Vitaliano dall'infamia, dalla morte!

Anna disperata, si volta verso Rienz con gli occhi pieni di lacrime, tendendo verso di lui le mani giunte, supplichevoli.

Dio, Dio, Dio, Dio!

Rienz.

Lo salverò; a un patto: - la verità! voglio la verità!

Anna.

Ma io...

Rienz.

La verità! O vostro marito è arrestato e perduto!

Anna balbettando.

Sì!... Sì!... Ieri...

si arresta, esita impaurita davanti alla rivelazione che sta per fare.

Io... non... non so...

Rienz.

Dovete parlare e bisogna parlare!

Anna.

Io... non...

scoppia in un pianto dirotto.

Non so niente! Io non so niente, niente, niente!

Rienz.

Le lacrime! Sempre! Maledette le lacrime!

cammina su e giù furibondo.

Teresa al Rienz, sottovoce.

Non così! La spaventate troppo!

Rienz.

L'ho osservata bene! Sa molte cose. Bisogna approfittare della paura!

Teresa mettendosi una mano sul petto.

Io; io.

Rienz a Teresa: sempre sottovoce.

Nomi, - sopratutto! - Nomi! I compagni!

Teresa avvicinandosi ad Anna dolcemente.

Coraggio! Coraggio, Anna!

l'accarezza, la bacia sui capelli.

Sono io stessa, che ti fo coraggio: sua madre. La mia presenza qui, la mia calma ti devono rassicurare. Mio figlio non mi ha mai amata. Ha torti gravi verso di me: ha commesso errori gravissimi, ma è sempre mio figlio, porta sempre il mio nome!

Anna continua a singhiozzare.

Teresa.

Ora si tratta di salvarlo; poi, tutti insieme, - noi tre, - cercheremo, di poter rimediare per il momento, e sapremo costringerlo anche ad aprire gli occhi davanti al precipizio. Non è vero?

Rienz.

Certamente!

Anna ancora in lacrime, guarda ora l'uno ora l'altra, come trasognata.

Teresa.

Quel Cézky!

Anna ha un brivido.

Teresa.

Che canaglia!... Tuo marito ti trascurava un po'; ti lasciava sola. Poi...

accarezzandola.

la testolina è poetica... I versi... la luna. - Romanticismo! - Non è vero, conte Stefano? - Ha sperato: - si è innamorato.

Anna fa un atto di protesta.

Teresa.

Non giustificarti! Non negare! - Sono donna... un istante di sconforto... la malinconia. È la sua stessa infamia che ti difende, che prova la tua innocenza! Tu lo hai respinto e lui si è vendicato! Tutta la colpa è di tuo marito.

Anna fissa Teresa attentamente.

Teresa.

Il primo venuto diventa subito suo amico, basta che sia un affamato e un declamatore! E così, come questo Cézky, tutti gli altri, i tristi, i settarî che gli hanno avvelenato il sangue!

Anna.

I settarî?... I tristi?...

Teresa.

Tu li conosci?... - Unisciti a noi per allontanarlo da costoro! Per salvarlo da costoro!

Anna cominciando a capire.

Io non... conosco nessuno...

Rienz quasi brutalmente.

Con chi si trova vostro marito? Chi gli scrive? Chi ha rapporti palesi o segreti con lui?

Anna alzandosi, fissando prima Teresa, poi il Rienz.

E vorreste che io?... È questo che... - Ditemi, - ben chiaro, - ben chiaro, - che cosa volete, che cosa pretendete da me?

Rienz.

Contessa, vi prego. Nè... strepito... nè false sentimentalità!

Anna.

E nemmeno sottintesi!

Rienz.

E nemmeno sottintesi. Io qui, rappresento l'arciduca, - più ancora - il mio imperatore. Io sono stato un soldato e ora sono un servitore fedele di casa d'Austria, di questa vecchia e grande casa che ha profuso nel vostro paese, - paese di conquista, - sangue e milioni! - Io posso salvare vostro marito, ma lui solo! Tutti i nostri nemici no! - Voglio, devo sapere se si sta macchinando un altro sei febbraio, se - nell'ombra, - si stanno affilando nuovi pugnali! Questi emissarî, questi adepti, questi sicarî, voglio averli nelle mani, perchè io voglio, devo definire l'ordine e lo Stato. - Che cosa mi credete voi, un traditore o, - peggio, - un imbecille?!

Anna.

E voi signore?

a Teresa.

E tu? Che cosa mi credete?... Anch'io... la spia? Anch'io... una spia?

Teresa.

Il tuo sangue t'impone di parlare! I tuoi interessi! I tuoi diritti!

Anna con orrore crescente.

Io la spia?... La spia?... Una spia?...

Teresa.

Vitaliano...

Rienz.

Col silenzio accusate lui solo!

Anna.

No! No! No! No!

Rienz.

Lo perderete!

Teresa.

Sarà arrestato!

Anna.

E allora uccidetemelo anche! Io morirò con lui! Ma la spia no! La spia mai!

Teresa spaventata.

Ssst. Sottovoce!

Rienz irritato, irrequieto.

Diventate pazza! Siete pazza!

Anna.

Pazza! Pazza! Ma anch'io della stessa pazzia di mio marito!

a Teresa.

Lo amo! Adesso lo amo!... Lo amo!... Oh, se lo amo!

a Rienz.

E con lui, amo, adoro ciò che egli adora! Questa sua patria, questa nostra patria, più grande della vostra, più bella della vostra e, per colpa vostra, tanto infelice!

a Teresa.

Volete dei nomi?

a Rienz.

I nomi? Prendetevi il suo e prendetevi il mio!

Teresa.

Il tuo?

Anna.

Sì; anche il mio! - È per lui! Per Vitaliano! È stato in questa forte e nuova poesia della sua vita, che io finalmente ho cominciato ad esser sua, sua! Che ho cominciato a conoscerlo a comprenderlo...

Rienz sente venir gente.

Ssst!...

Teresa.

Taci!

Anna continuando.

A stimarlo!

Teresa afferrandole una mano; cercando di chiuderle la bocca, e ascoltando verso l'uscio.

Taci! Taci!

Anna.

Ad ammirarlo!...

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