Mcclxxxxiiij anni.

In questo anno, d'agosto, morio il sancto huomo messer Latino cardinale delli Orsini vescovo d'Osstia, il quale diede e fece pace in Firenze tra Guelfi e Ghibellini.

In questo tenpo i Sanesi levarono guerra incontra la terra di Montepulciano, per cagione k'elli s'erano racomandati al popolo di Firenze. Allora i Fiorentini fece' nobile e grande anbasceria e mandalla al Comune d'Arezzo, pregando per loro amore che non si dovessono tramettere del fatto di Montepulciano. Allora i Sanesi isdengnando, a furore gridaro: - Muoiano, muoiano i Fiorentini; - vitiperosamente rinproverando loro la dolorosa isconfitta da Montaperti, gittando loro le pietre e lapidandolgli.

In questo anno, lo die di kalendi novenbre, Neri Schelmi fue condannato per lo popolo di Firenze nell'avere e nella persona, e tutti li suoi beni in cittade ed in contado fuoro guassti.

In questo anno, die xvij d'ottobre, il conte Guelfo di Pisa fue sconfitto a Villa di Chiesa e perdeo tutta la Sardingna, ed ebbe iij fedite, e fue preso da' Sardi.

Item a' dí xxiij di gennaio, esendo podestà di Firenze messer Giovanni del Luncino da Como, in domenica, fece condanagione per cagione che messer Corso Donati fedito messer Simone Galastrone Donati suo cugino, ed anche avea morto uno suo fante medesimo: e messer Corso apuose a messer Simone ch'elli avea morto il fante, e nonn era veritade. Per la qual cosa la predecta Podestade, secondo le prove de' testimoni, condannò messer Corso in libre mm, e v anni fu privato che non potesse avere singnoria d'alchuna terra; e messer Simone Galastrone condannò nell'avere e nella persona, e tutti li suoi beni fossero disfatti. Allora si levò il popolo a furore, gridando: - Muoia, muoia la Podestade - , ed arsero la porta del Palagio e presero la Podestade e tutta la sua familgla, e tutti li arnesi del Palagio e della Podestade fuoro rubati. Per la qual cosa di questa opera nacque molta zenzania nella Cittade.

In questo tenpo avea guerra la casa di Mozzi e quella di Bardi di Firenze tra lloro; si fece la pace, e' Mozzi diedero a' Bardi per questa pace mm fiorini d'oro, ciò fuoro a coloro che ricevettero le fedite da' Mozzi a' dí xxviiij di genaio.

In questo tenpo messer Gian di Celona venne in Toscana per vicario dello 'nperio, avengna che poco vi stasse.

In questo tenpo, nel Garbo, in una schuola di gramatica, si trovò morto uno garzone giovane di xv anni, il quale avendo riotta con Giano della Bella, fu plubicato per tutta la cittade che 'l detto Giano l'avea facto uccidere: onde poco tenpo dimorò che 'l detto Giano da tutti i grandi popolari, per trattato di Grandi, fu tradito. A' dí xviij di febraio nell'avere e nella persona fue condannato, e co llui fue il fratello e 'l filgluolo, e da' gonfalone di popolo fue disfatto. Era allora priore Lippo del Velluto, Bachino tavernaio, Gheri Paganetti, Bartolo Orlandini, messer Andrea da Cerreto, Lotto Milglore, Gherardo Lupicini gonfaloniere. Di questo Giano della Bella si puote con veritade dire, ch'elli fosse diritto padre del popolo di Firenze, e llo piú leale huomo che giamai fosse a popolo: salvo che tutte le sue vendette facea sotto la singnoria del popolo etc.

Anno Domini Mcclxxxxiiij. Alla singnoria di messer Pino Vernacci di Carmona potestà di Firenze.

Celestrino quinto filgluolo di Giacopo, nato di Parma, santo remito, chiamato Piero di Morrona, facto papa del mese di giugno, sedette papa mesi v e die viij, e vachò la Kiesa mesi xxx. Questi, essendo huomo religioso e di santa vita, elli fue ingannato sottilmente da papa Bonifazio per questa maniera etc.: che llo decto Papa, per suo trattato e per molta moneta che spese al patrizio, rinchiudevasi la notte nella camera del Papa, ed avea una tronba lunga, e parlava nella tronba sopra il letto del Papa, e dicea: - Io sono l'angelo che tti sono mandato a parlare, e comandoti dalla parte di Dio grorioso, che ttue inmantanente debi rinunziare al papato e ritorna ad essere romito. - E cosí fece iij notti continue; tanto ch'elli credette alla boce d'inganto, e rinunziò il papatico, del mese di dicenbre, e con animo diliberato, co li suo frati cardinali, dispose sé medesimo, ed elesse papa uno cardinale d'Anangna ch'avea nome messer Benedetto Gatani, e suo nome papale Bonifazio ottavo. E si disse che questo Papa fece sacretamente pilglare papa Celestrino che rinunziò, e fecello istrangolare, e altri dissero che llo fece morire in prigione, aciò che non perdesse il papatico; ma di sua morte non si legge alkuna cosa, o quello che di lui si fosse. Elli fue sinpricissimo e sancto. In vita fece miracoli di molte cose. Elli cavalcava l'asino, e vilmente vestia, e similglante vivea. E si disse ch'elli morio in prigione nella roccha di Formone, presso ad Alangna a x milgla, a dí xvij di maggio, per fattura di papa Bonifazio. E per questa opera tutta la cristianitade si ne dolea: onde molti cherici, e perché diceano ch'elli no potea esser Papa di ragione, si lli facea prendere, mettere in prigione e tali uccidere. Elli fece frate Gilio di Roma, maestro dell'Ordine di romitani a chu' era data molta fede, arcivescovo di Borgi in Berri, acciò che no llo infamasse, per cagione ch'era maestro di dicreti e dicretali; e messer Rinieri Ghiberti di Firenze, gran maestro, fece mettere nella malta, forte prigione nel lago di Bolsena.

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