SCENA I.

Roberto – Carmine – Elisabetta

Roberto appare dal giardino fino al limitare del porticato, nel mezzo. Ha ventott’anni. Tipo comune di giovane avvocato di provincia. Accurato, ma privo di eleganza. Reca sotto il braccio la cartella e il soprabito.

Dopo aver guardato nell’interno, torna fuori, alza il capo e fischietta a richiamo.

Sùbito, dal primo piano, Carmine risponde)

Carmine — Buon giorno, merlo!

Roberto — Scendi dal ramo, capinera!

Carmine — Non posso: sto pettinandomi.

Roberto — Butta una treccia!

Carmine — Non arriva!

Roberto — Allora salgo io!

Carmine — Ma lei sarà matto!

Roberto — Su! via!... Scendi che ho i minuti contati.

Carmine — Quanti me ne accordi?

Roberto — Al massimo dieci.

Carmine — Cinque mi bastano!... E intanto ti mando Elisabetta..

Roberto — Grazie: non so che farmene!

Carmine — Elisabetta col caffè!

Roberto — Preferisco il caffè senza Elisabetta!

(La vecchia Cameriera entra con un vassoio che depone sul tavolo. Fa qualche passo verso il fondo e borbotta con tono risentito:)

Elisabetta — Sa?... Il caffè è pronto. Si serva pure che io me ne vado.

Roberto — (entrando gajamente e abbracciando la vecchia, per trattenerla) Ma questa è la casa del miracolo! Mentre si annuncia il caffè dal primo piano entra il vassoio dal piano terreno. E col vassoio Elisabetta, e con Elisabetta le ultime notizie!

Elisabetta — Proprio si sbaglia, sa!... Perchè io non aprirò bocca a pagarmi.

Roberto — Ma a interrogarti, sì!

Elisabetta — Provi!

Roberto — Quando arriva «il grand’uomo?»

Elisabetta — Lei, lo conosce?

Roberto — Io no.

Elisabetta — E allora, perchè si burla d’una persona che non conosce?

Roberto — Io mi burlo?... Lo chiamo «grand’uomo»... Non ti pare che basti?

Elisabetta — Se lo dicono tutti, mi pare che possa dirlo anche lei!

Roberto — Appunto: l’ho detto!

Elisabetta — Giaaà!.. Lei lo dice, ma non lo pensa! E fa ben capire che non lo pensa!

Roberto — E che t’importa che io lo pensi o no?

Elisabetta — Ah! senta: se il signor Paolo Varchi fosse una persona qualunque, crede che si farebbero tanti preparativi per riceverlo? Se arrivasse lei, sa, per esempio, in mezz’ora si sbriga tutto: due lenzuola, una coperta, e quel che passa il convento.

Roberto — O a lui che ci fate venire? Il cuoco?

Elisabetta — Così per ridere l’ha proprio indovinata!

Roberto — (seccato e stupito) Nooo!

Elisabetta — Sissignore!... Il cuoco!.. E sarà qui oggi! Il padrone è andato apposta per questo in città, stamane.

Roberto — Per prendere il cuoco?

Elisabetta — Per prendere il cuoco!

Roberto — No!... È incredibile!..

Elisabetta — Mi rincresce tanto di averle dato un dispiacere....

Roberto — A me?... Ma se tu credi...

Carmine — (entrando di corsa) Ho fatto presto?

Roberto — Ma... dimmi un po’... è vero?

Carmine — Che cosa?

Roberto — Quello che mi sta dicendo questa chiacchierona?

Elisabetta — Non vuol credere che oggi arrivi il cuoco. Glielo dica lei, signorina... Glielo dica lei... (prende il vassoio ed esce lentamente, tutta soddisfatta).

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