SCENA I.

CarmineConcettaAdelinaMarchini – Rocchi

(Carmine precede gaiamente la comitiva degli ospiti: Marchini, Concetta, Adelina e Rocchi, un buon povero diavolo tutto chiuso e rassegnato in una sua curiosa malinconia).

Carmine — .... «Se v’è alcuno a cui non piaccia

la vernaccia

vendemmiata in Pietrafitta,

interdetto,

maledetto,

fugga via dal mio cospetto!»

Marchini — Io, resto!

Carmine — E lei, Rocchi?

Rocchi — Anche, poetessa!

Carmine — No no! Questo è il Redi... e lo recito per cercare di mettere di buon umore lei!

Rocchi — Me?

Carmine — Allegro! Allegro! Butti via la tristezza! Oggi è giorno di vendemmia, e il buon vino, a lei, piace molto!

Rocchi — Questo non lo nego. Ma l’altra è una sua idea fissa, signorina Carmine. Io sono allegrissimo!

Carmine — (agli altri) Avete sentito?... Ha detto «io sono allegrissimo» con lo stesso tono con cui avrebbe potuto esclamare: «Dio! che infelicità esser qui fra persone nojose!»

Rocchi — Non lo dica nemmen per ridere!

Carmine — Ecco: bravo! Ridere!... Io vorrei vederla ridere! Le riesce proprio tanto difficile?

Marchini — Io ho sempre osservato che non c’è come dire a una persona: su, allegro, per fargliene passar la voglia del tutto!

Carmine — Ma poi, sa, non mi dia retta, caro Rocchi! Perchè in casa nostra è permesso essere dell’umore che si vuole! Io, vede, sono sempre allegra! Ma Roberto, per esempio, è imbronciato otto giorni per settimana! (altro tono, con nervosa gajezza) Sedete! Sedete! Riposiamoci un poco! (declamando, come se seguisse la volubilità del suo pensiero)

…........ Navighiamo!
Navighiamo infino a Brindisi!....
Oh! bell’andare
per barca in mare
verso la sera
di Primavera!...

Marchini — (a bassa voce a Rocchi) È impazzita!

Rocchi — (c. s. a Marchini) Te lo dico io!

Adelina — (a Carmine) Non s’è ancòra visto, oggi, Roberto.

Carmine — No. Non s’è ancora visto. Ma verrà!... Verrà per il pranzo.

Marchini — (con secondo fine) Gran simpatico ragazzo! Così serio, così compito!

Carmine — Sì!... tanto compito!

Concetta — E così equilibrato!

Carmine — Sì! L’equilibrio in persona.

Marchini — (c. s.) Se ne lamenta?

Carmine — No no... Ma preferirei che lavorasse un po’ meno e vivesse un po’ di più.

Marchini — Un uomo serio deve fare così!

Carmine — Io penso che un uomo, per serio che sia, deve imparare che cos’è la vita. E per impararla non c’è che viverla! viverla! viverla!

Adelina — Ah! se fossi un uomo, io!...

Marchini — Sentiamo un po’: che cosa farebbe lei, se fosse un uomo?

Adelina — Tutto quello che non posso fare essendo una donna.

Marchini — Scusi... guardi me!..

Carmine — (con una risata) Ah! ah!... Lei!

Marchini — (colpito) Cos’è? Non sono un uomo, io?

Carmine — Ah! indiscutibilmente! Lei è un uomo. Ma l’uomo... come lo intendo io... è un’altra cosa!

Marchini — (con ironia) Certo, non tutti possiamo essere delle celebrità! (e dà di gomito al Rocchi)

Rocchi — Nè aver fatto il giro del mondo!

Marchini — Nè fumare sigarette speciali!

Rocchi — E nemmeno tingersi le unghie!

Carmine — Chi è che si tinge le unghie?

Rocchi — Come? Non se n’è accorta?

Carmine — Io no.

Rocchi — E allora gli guardi meglio le mani!

Marchini — Sembrano quelle di una «cocotte».

Carmine — Ma le vostre, graffiano e sembrano anche poco pulite.

Concetta — (intervenendo) Là... là... là... figlioli miei... non avviamoci verso una discussione piuttosto scabrosa...

Marchini — E che credi? Che mi facciano paura le discussioni?

Rocchi — Ben detto!

Marchini — Mi pare d’aver saputo rispondergli a dovere, quando poco fa il signor Varchi m’ha chiesto se io e Concetta abbiamo l’incarico dal governo di fabbricare un figliuolo all’anno alla patria!

Carmine — S’è potuto offendere d’uno scherzo?

Marchini — No no... Abbiamo scherzato in due: gli ho risposto che come c’è chi si prende il lusso di un’automobile, ci può essere chi si prende quello di far dei figlioli, i quali – oggi – fra l’altro, costano forse meno della benzina!

Rocchi — Ma perchè stai tanto a discutere, caro Marchini? Lui è lui... noi, siamo noi...

Carmine — Ah! sì!

Rocchi — (continuando) L’olio, come si suol dire, sta a galla, ma l’aceto, che è sotto, pizzica!

Carmine — Me ne accorgo che pizzica! E mi dispiace, perchè mi trovo costretta a difendere Paolo Varchi dai loro... come dire?... dai loro pizzicotti!... Ed è ridicolo... sì: è veramente ridicolo, perchè non ce n’è bisogno... Perchè egli è tanto in alto e tanto distante da tutti noi, che nessuna mano arriverà mai a sfiorarlo!

Concetta — (conciliante) Ma no, Carmine bella! Non prenderla sul serio! Che vuoi? noi tutti ci sentiamo un poco a disagio vicino a lui... e allora... sai bene... quando non c’è...

Carmine — (completando, sorridendo)... ci si vendica col fare della maldicenza. La suburra contro il Palatino... niente di male: son fenomeni storici!... Io non stavo accalorandomi nella difesa? Altro fatto storico: l’oca del Campidoglio! Abbiamo esagerato insieme! Perchè anch’io, oggi, chiacchiero... chiacchiero... e non so nemmeno bene quello che mi dico!... Che sia la pigiatura dell’uva che dà alla testa un po’ a tutti?

Adelina — (indicando verso la fattoria) Ecco altri cesti che arrivano!

Rocchi — Guarda quanti!

Marchini — Sembra il carro dell’abbondanza!

Concetta — Per carità, i bambini! Non vorrei che ne mangiassero troppa!

Carmine — Lasci... lasci... che l’uva fa bene!

Concetta — Eh! no... Con quei due ingordacci! Bisogna che ci stia attenta! (e si avvia rapida verso destra)

Marchini — Vuoi che andiamo anche noi, Rocchi?

Rocchi — (distratto) Dove?

Marchini — A pigiar l’uva (ride)

Rocchi — Ma sì! Andiamo!

Marchini — Con permesso...

Rocchi — Con permesso (e si inchinano)

Carmine — Facciano, facciano! (e volta le spalle)

(Rocchi e Marchini si avviano)

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