Microsismografi.

Il Vicentini volle accrescere ancor più la sensibilità dei precedenti strumenti, portandone l’ingrandimento fino a 100 volte. L’apparecchio, dovendo servire specialmente per scosse estremamente piccole, fu dall’autore denominato microsismografo (micros = piccolo) ed è rappresentato dalla fig. 31 sotto la forma di uno dei primi modelli. La massa di piombo M (100 kg.), sospesa a tre fili che in alto si riuniscono ad un unico filo di sospensione, è impedita dall’oscillare troppo da 4 viti V fissate all’anello A. Nel punto di mezzo della base inferiore è collegato il braccio corto d’una leva verticale di alluminio l, la quale è bilicata sopra una punta e termina alla sua estremità inferiore con un ago, il quale fa lo stesso ufficio del pernetto sporgente dalla massa pendolare del sismometrografo Brassert (pag. 94). Infatti quest’ago penetra nelle asole dei due bracci corti a ed a ʹ di due levette orizzontali i cui bracci lunghi sono costituiti da fili di vetro, così sottili che neppure si scorgono nella figura, e sembrano le zampe d’un ragno. Essi scrivono sopra una zona di carta affumicata chiusa in sè stessa ed a cavalcioni sul solito tamburo, mosso da un orologio. La zona di carta è in continuo movimento, e per impedire la sovrapposizione dei tracciati, viene tesa in basso dal peso d’un cilindro il cui asse non è parallelo a quello del tamburo. Ciò ha per effetto di far spostare la zona lateralmente, in modo che si hanno sulla stessa tre fasci di linee, due corrispondenti ai tracciati delle leve, ed uno a quello d’una pennina oraria che scrive sul margine della zona. L’ingrandimento totale dello strumento è di 1 a 100, poichè la leva verticale moltiplica 20 volte e 5 ciascuna delle orizzontali. La leggerezza di quest’ultime è straordinaria, e veramente meravigliosa riesce la sottigliezza dei tracciati, come si può farsene un’idea dal sismogramma.

In successivi modelli l’autore ha perfezionato lo strumento, e recentemente vi ha aggiunto la componente verticale utilizzando un’altra massa di 50 Kg. all’estremità libera d’una robusta spranga d’acciaio orizzontale, fissata al muro per l’altro capo, precisamente come nei sismoscopî accennati a pag. 69. I movimenti di questa seconda massa sono registrati, mediante due leve accoppiate, sopra la stessa zona affumicata a fianco delle due componenti orizzontali. Il microsismografo Vicentini se da una parte presenta l’incomparabile vantaggio di mettere in evidenza anche le microscopiche perturbazioni del tracciato, grazie all’estrema sottigliezza delle punte scriventi, dall’altra ha l’inconveniente di essere troppo delicato, di riunire troppe linee sulla stessa zona e di richiedere il fissaggio del nerofumo, senza parlare del deterioramento rapido delle zone ed anche dello sforzo della vista nello studio de’ sismogrammi.

Fu precisamente in seguito a queste considerazioni che io costruii nel 1899 il miomicrosismometrografo a due velocità, rappresentato dalla fig. 33, e così chiamato perchè dev’essere un sismometrografo destinato in special modo alla registrazione delle piccole scosse. La massa pendolare di piombo M (Kg. 500) è attaccata, mediante una sospensione trifilare A, ad un’altezza di circa 10 metri. Nel centro ha una cavità cilindrica dove si trova la leva verticale in alluminio X, il cui braccio corto è collegato al centro di gravità della massa, mentre il suo punto di rotazione, o fulcro, è fissato alla base dello strumento. Il braccio lungo, rivolto in su, termina in un ago il quale penetra nel punto d’incrocio di due asole ad angolo retto tra loro e praticate, come s’è visto anche nei precedenti strumenti, nei bracci corti di due leve orizzontali l e l ʹ pure in alluminio, ruotanti attorno agli assettiv e v ʹ e moltiplicanti nel rapporto di 1 a 14. E siccome la leva verticale X ingrandisce 5 volte, così si comprende come le estremità delle leve l ed l ʹ, munite di pennine ad inchiostro ben bilicate, possano scrivere i movimenti del pendolo, moltiplicati 5 × 14 = 70 volte, sulla zona di carta Z. Quest’ultima poi, mediante un meccanismo d’orologio contenuto nell’interno del cilindro c, si svolge dal rullo di provvista R con la velocità costante di 70 cm. all’ora. Le elongazioni della massa pendolare sono limitate da 4 viti V nella direzione dei 4 punti cardinali. Questo strumento riportò il Grand Prix all’Esposizione universale di Parigi del 1900 e tracciò a Rocca di Papa i due sismogrammi, ridotti nella scala di 1 : 2 nella fig. 34 relativi a due forti scosse avvenute il 4 aprile 1904 in Bulgaria a pochi minuti di distanza.

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