Sismografi a liquidi.

Inspirandosi ai tubi pieni di mercurio del Palmieri (pag. 26) il Grablovitz fin dal 1894 installò ad Ischia i suoi livelli geodinamici a registrazione continua, consistenti in due livelli N-S ed E-W ad angolo retto tra loro, come li mostrala fig. 39 in piano e la fig. 40 in elevazione. Ognuno si compone d’un tubo pieno di acqua d’un paio di metri di lunghezza e di 15 cm. di diametro. Sulla superficie libera galleggiano 4 piatti di zinco s, n, e e w, di cui n e w sono destinati a registrare le variazioni di livello dell’acqua mediante leve scriventi sopra l’unico tamburo t con l’amplificazione di 1 a 50. Per impedire la sovrapposizione dei tracciati nel tamburo, invece di far spostare quest’ultimo, l’autore è ricorso all’artifizio di far salire gradatamente il livello nei vasi, mediante i cilindri c (fig. 40) che s’immergono gradatamente, per mezzo d’un motore speciale m, entro fori centrali dei galleggianti s ed e.

Ad evitare gli effetti dell’attrito che l’acqua subisce entro i tubi, lo stesso autore ideò la vasca sismica impiantata la prima volta nel 1895, quale è rappresentata in piano dalla fig. 41. È una vera vasca C di forma cilindrica di metri 1½ di diametro ed 1 di profondità, riempita d’acqua, su cui galleggia un disco di zinco d’un diametro un po’ minore e che serve alla registrazione mediante le level scriventi, per mezzo delle pennine p, sopra un unico tamburo t. I due bracci corti delle leve, le quali amplificano i movimenti del coperchio di zinco nel rapporto di 1 a 100, sono collegati col medesimo, mentre i loro fulcri s sono fissi sul bordo della vasca dal lato W e N.

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