Il pellegrino finalmente ha toccato il suolo della patria. Ha la schiavina tutta lacera, i piedi nudi e il sangue infermo per il malore che già lo gravò con affanno mortale.
Ristando qua e là a domandar l’elemosina prosegue il duro viaggio e sospinge lo sguardo in cerca delle sue montagne ancora indefinite nel cielo remoto, come ondeggiamenti di nebbia: la strada si dilunga innanzi bianca, infuocata, immutabile. Ed egli cammina. Lunga la strada, e la casa molto lontana; brevi i riposi, e a frusti il pane della carità. Ed egli cammina cammina.
Finché l’occhio non vaga piú per luoghi mal noti, ma corre ai monti nativi, che acquistano linee precise nel chiaro azzurro, e il pensiero misura la distanza alla meta: anche pochi giorni di viaggio. I piedi laceri e le membra rose dal male; assidua scorta, la morte. Ed egli cammina cammina.
Rivede estenuato e angoscioso i luoghi amici: i bei luoghi. Anche un giorno. Rivede il colle ridente nel sole e il paese bianco tra il verde: in capo al paese, il castello paterno. Anche un’ora. Non piú stanchezza, non male: mormora accosto la strada il ruscelletto dall’acqua pulita, e non beve; un cane gli esce contro di furia, e non teme. Egli cammina cammina e guarda innanzi, come in sogno; e l’intento dell’animo al prossimo fine lo trascina ansante barcollante muto su per l’erta, al castello.
Nell’androne è una turba di miseri, ai quali a uno a uno la dama fa la carità con atto umile e mesto; e un gentil fanciullo aiuta la madre nella cura pietosa e sorride. Il pellegrino, muto, a capo basso, in ginocchio, attende il perdono di Dio, mentre dicono i poveri: – Dio ve ne renda merito. – E la donna dice: – Pregate Dio che mi torni Riccardo.
Non lo riconosce. Questo, ah è dunque questo il tremendo castigo della fede mancata? – Dio lo vuole! – Senza sospetto la dama porge una moneta a Riccardo. Non lo riconosce. E s’avvia.
Ma l’ignoto mendico con la foga degli ultimi spiriti avvinghia delle braccia il figliolo e lo stringe, disperatamente, e lo bacia. E al grido del fanciullo la donna manda un grido di terrore e d’amore vedendo il marito cadere, corpo morto, riverso.