Creonte
– Ogni pretesto così tolto io spero
ai malcontenti. Io ben pensai: cangiarmi
non dovea, che così;... tutto ad un tempo
salvo ho così. – Reo mormorar di plebe
da impazïenza natural di freno
nasce; ma spesso di pietà si ammanta.
Verace, o finta, è da temersi sempre
pietà di plebe; or tanto più, che il figlio
instigator sen fa. – Vero è, pur troppo! –
Per ingannar la sua mortal natura,
crede invano chi regna, o creder finge,
che sovrumana sia di re la possa:
sta nel voler di chi obbedisce; e in trono
trema chi fa tremar. – Ma, esperta mano
prevenir non si lascia: un colpo atterra
l’idol del volgo, e in un suo ardir, sua speme,
e la indomabil non saputa forza. –
Ma qual fragor suona dintorno? Oh! d’arme
qual lampeggiar vegg’io? Che miro? Emone
d’armati cinto?... incontro a me? – Ben venga;
in tempo ei vien.