Nerone.
- E con te pur la tua virtú mentita, altero Stoico, abbatterò. Punirti seppi finor coi doni: al dí, ch'io t'abbia dispregievole reso a ogni uom piú vile, serbo a te poi la scure. - Or, qual fia questa mia sovrana assoluta immensa possa, cui si attraversan d'ogni parte inciampi? Ottavia abborro; oltre ogni dir Poppea amo; e mentir l'odio e l'amore io deggio? Ciò che al piú vil de' servi miei non vieta forza di legge, il susurrar del volgo fia che s'attenti oggi a Neron vietarlo? |