SCENA QUINTA

Rosmunda, Romilda.

Rosm.

Dov'è, dov'è, quel traditore? - Ah! teco

quí dianzi egli era... Ove fuggia l'iniquo?...

Romil. Or sappi...
Rosm.

Il tutto so. Freme Ildovaldo

in ceppi rei. Dove, dov'è costui,

che regal possa entro mia reggia usurpa?

Perfida, ei teco era finora...

Romil.

Ah! m'odi.

Ah! il tutto non sai: l'empie sue mire

non ti son note: a me sconviensi il nome

di perfida... Ma pur, se ciò ti giova,

perfida tiemmi; e fa qual vuoi piú crudo

scempio di me: sol di sue mani or traggi

senza indugio Ildovaldo; indi...

Rosm.

S'io 'l traggo?

Tosto il vedrai.

Romil.

Deh! se pur tanto imprendi,

il ciel propizio abbi al tuo regno; muta

l'ombra del padre ucciso a te le notti

piú non perturbi; il traditor novello,

che al fianco t'hai, vittima caggia ei solo

dell'empio furor suo. Ma, se alta troppo

impresa or fosse i lacci rei disdorre

del mio fido amator, deh! fa, che un ferro

nel suo carcere ottenga, onde sottrarsi

d'un vil rivale alla malnata rabbia.

Deh! fa, che a un tempo anzi il morire ei sappia,

che a forza niuna io non soggiacqui; e ch'io,

degna di lui, secura in me, trafitta

non d'altra man che della mia, quí caddi;

e quí, chiamandolo a nome, spirai.

Rosm.

Tanto ami tu?... sei riamata tanto?..

Oh rabbia!... ed io? - Sí, va; l'amante sciolto

rivedrai tosto;... va;... dal mio cospetto

fuggi ognor poi: giá vendicata appieno

tu sei di me; misera io resto, e farti

deggio felice... E il deggio?

Romil.

Ancor che sola

ti muova or l'ira a favor mio, men grata

non io ne son perciò: né il rio periglio,

cui stai tu presso, io vo' tacerti. Il vile,

empio, ingrato Almachilde, ebro d'amore

lo scettro a te, la libertá vuol torre,

la vita forse: e in dono infame egli osa

offrirti a me...

Rosm.

Tu scellerato il fai;

perfida, tu...

Romil.

Me dunque uccidi; e salva,

senza indugiar, solo Ildovaldo.

Rosm.

E tanto

per te s'imprende?.. Oh! chi sei tu? qual merto

sí grande in te? - Tu menti. - Oh rabbia!... e fia,

ch'orrido arcano, a me svelar tu il deggi?...

Ch'io salva sia, per te? - Se arride il cielo

ai voti tuoi, vanne da me sí lungi,

ch'io piú non oda di te mai: felice

fa ch'io mai non ti vegga... Esci.

Romil. Ma...
Rosm. Udisti?

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