Scena seconda

Rosmunda.

Va, va: piú assai l'ira, e il valor mi affida

d'Ildovaldo guerriero. - Empio, a svenarti,

duolmi che man troppo onorata io scelsi. -

Ma che? compiuta è la vendetta forse?...

Dubbie ognora son l'armi: ancor che ai prodi

caro Ildovaldo sia, malvagj manca,

che avversi a lui, per lor private mire

terran dal re?... Molti ha dintorno in armi

l'iniquo; e forza, e ardire in lui si accresce

dall'infame suo amore... Oh ciel! se mai

gli arridesse fortuna, ai rei pur sempre

propizia?... Ah! non s'indugj... Or nuocer troppo

mi potria la fidanza. - Olá; si tragga

tosto Romilda a me. - Né sol d'un passo

fia ch'ella omai da me si scosti. Oh pegno

raro di pace! oh di discordia in vero

strana cagion, costei! Regal mercede

al vincitor costei? - S'ella è mercede

regal, quí venga; il darla, a me si aspetta.

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