SCENA QUINTA

Rosmunda, Ildovaldo.

Rosm.

Quí il cielo,

quí mi ti manda il ciel; vieni, Ildovaldo,

vendicator de' torti miei: ministro

di tua letizia eterna a un tempo farti

spero, e di mie vendette. Ami, ed amato

sei da Romilda, il tutto so, né il danno;

anzi ne sento inesprimibil gioja.

Ma tu non sai, che il perfido Almachilde,

colui, per chi tanto sudor spargesti,

per cui perigli oggi affrontasti e morte;

quello stessa Almachilde, a me spergiuro,

ingrato a te, Romilda egli ama.

Ildov.

Ahi vile!

Ei di mia man morrá.

Rosm.

Né d'amor lieve

l'ama egli, no; ch'ogni dover piú sacro

per lei tradisce: a ogni empio eccesso è presto;

sen vanta; e il credo. È ver, che assai lo abborre

Romilda; è ver, che gli giurò poc'anzi

odio eterno; ed amor giurava a un tempo,

al mio cospetto, a te; per te (dicea)

poco il morir le pare... Ma, in udirla

si sgomenta Almachilde? Anzi, all'indegna

sua passíon fa d'ogni ostacol sprone. -

Chi 'l riterrá, se tu nol fai? Te spero

inciampo forte a sue malnate voglie:

per te lo dei; tel comando io. - Si taccia

d'ogni altro sposo di Romilda: è tua,

non di Alarico omai; tua la vogl'io.

Ceda all'odio novello in me l'antico;

teco sia lieta, prendila; e per sempre

dagli occhi miei la invola.

Ildov.

È mia Romilda?

Oh gioja! or donde io non trarrolla?... È mia?... -

Ma, le vendette mie chi compie intanto?

Rosm.

Va, raduna i tuoi fidi; armali ratto;

minaccia, inganna, sforza: ad ogni costo

di man dell'empio pria tranne tua donna;

vendetta poi, lasciala a me. Pria vegga

a se ritorre il rio fellon sua preda:

la vegga ei prima al suo rivale in braccio;

e se n'irríti, e sen disperi, e indarno...

Ildov. Ma che? giá forse in man di lui Romilda?...
Rosm.

Antiveduto ei sta; né ardito meno,

né amante meno egli è di te...

Ildov.

Minore

in tutto ei m'è.

Rosm.

Tu prevenirlo dunque,

deluderlo dei tu. Lascio a tua scelta

i mezzi tutti: a dubbio evento esporre

l'amor tuo non vorrai.

Ildov.

Fraude usar duolmi;

che in fraude sol può vincermi Almachilde.

Veglia intanto sovr'esso; al campo io volo,

la mia forza raduno, e in brevi istanti

riedo a Romilda...

Rosm.

Affrettati, ed a tutto

pensa, e provvedi; arma l'ingegno, e il braccio:

vero amator sei tu. Va, vola, riedi.

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