Micol e David.
MICOL
Sposo, non sai? Da lieta mensa il padre
Sorgeva appena, Abner ver lui si trasse,
E un istante parlavagli: io m'inoltro,
Egli esce; il re già quel di pria non trovo.
DAVID
Ma pur, che disse? In che ti parve?...
MICOL
Egli era
Dianzi tutto per noi; con noi piangea
Ci abbracciava a vicenda; e da noi stirpe
S'iva augurando di novelli prodi,
Quasi alla sua sostegno; ei più che padre
Pareane ai detti: or, più che re mi apparve.
DAVID
Deh! pria del tempo, non piangere, o sposa:
Saulle è il re; farà di noi sua voglia.
Sol ch'ei non perda oggi la pugna, il crudo
Suo pensier contro me doman ripigli;
Ripiglierò mio stato abbietto, e il duro
Bando, e la fuga, e l'affannosa vita.
Vera e sola mia morte emmi il lasciarti;
E il dovrò pure... Ahi vana speme! infauste
Nozze per te! Giocondo e regio stato
Altro sposo a te dava; io tel tolgo.
Misero me!... Nè d'ampia prole, e lieta,
Padre puoi far me tuo consorte errante,
E fuggitivo sempre...
MICOL
Ah! no; divisi
Più non saremo: dal tuo sen strapparmi
Niuno ardirà. Non riedo io no, più mai,
A quella vita orribile, ch'io trassi
Priva di te: m'abbia il sepolcro innanzi.
In quella reggia del dolore io stava
Sola piangente, i lunghi giorni; e l'ombre
L'aspetto mi adducean d'orrende larve.
Or, sopra il capo tuo pender vedea
Del crudo padre il ferro, e udìa tue voci
Dolenti, lagrimose, umili, tali
Da trar del petto ogni più atroce sdegno;
E sì l'acciar pur t'immergeva in core
Il barbaro Saulle: or, tra' segreti
Avvolgimenti dì negra caverna,
Vedeati far di dure selci letto;
E ad ogni picciol moto il cor balzarti
Tremante; e in altra ricovrarti; e quindi
In altra ancor, nè ritrovar mai loco,
Nè quïete, nè amici; egro, ansio, stanco...
Da cruda sete travagliato... Oh cielo!...
Le angosce, i dubbj, il palpitar mio lungo
Poss'io ridir? – Mai più, no, non ti lascio;
Mai più...
DAVID
Mi strappi il cor: deh! cessa... Al sangue,
E non al pianto, questo giorno è sacro.
MICOL
Pur ch'oggi inciampo al tuo pugnar non nasca.
Per te non temo io la battaglia; hai scudo
Di certa tempra, Iddio: ma temo, ch'oggi
Dal perfid'Abner impedita, o guasta,
Non ti sia La vittoria.
DAVID
E che? Ti parve
Dubbio il re d'affidarmi oggi l'impresa?
MICOL
Ciò non udii; ma forte accigliato era,
E susurrava non so che in sè stesso,
Di sacerdoti traditor; d'ignota
Gente nel campo; di virtù mentita...
Rotte parole, oscure, dolorose,
Tremende, a chi di David è consorte,
E di Saulle è figlia.
DAVID
Eccolo: si oda.
MICOL
Giusto Iddio, deh! soccorri oggi al tuo servo:
L'empio confondi; il genitor rischiara;
Salva il mio sposo; il popol tuo difendi.