SCENA III.

Micol e David.

MICOL

Sposo, non sai? Da lieta mensa il padre

Sorgeva appena, Abner ver lui si trasse,

E un istante parlavagli: io m'inoltro,

Egli esce; il re già quel di pria non trovo.

DAVID

Ma pur, che disse? In che ti parve?...

MICOL

Egli era

Dianzi tutto per noi; con noi piangea

Ci abbracciava a vicenda; e da noi stirpe

S'iva augurando di novelli prodi,

Quasi alla sua sostegno; ei più che padre

Pareane ai detti: or, più che re mi apparve.

DAVID

Deh! pria del tempo, non piangere, o sposa:

Saulle è il re; farà di noi sua voglia.

Sol ch'ei non perda oggi la pugna, il crudo

Suo pensier contro me doman ripigli;

Ripiglierò mio stato abbietto, e il duro

Bando, e la fuga, e l'affannosa vita.

Vera e sola mia morte emmi il lasciarti;

E il dovrò pure... Ahi vana speme! infauste

Nozze per te! Giocondo e regio stato

Altro sposo a te dava; io tel tolgo.

Misero me!... Nè d'ampia prole, e lieta,

Padre puoi far me tuo consorte errante,

E fuggitivo sempre...

MICOL

Ah! no; divisi

Più non saremo: dal tuo sen strapparmi

Niuno ardirà. Non riedo io no, più mai,

A quella vita orribile, ch'io trassi

Priva di te: m'abbia il sepolcro innanzi.

In quella reggia del dolore io stava

Sola piangente, i lunghi giorni; e l'ombre

L'aspetto mi adducean d'orrende larve.

Or, sopra il capo tuo pender vedea

Del crudo padre il ferro, e udìa tue voci

Dolenti, lagrimose, umili, tali

Da trar del petto ogni più atroce sdegno;

E sì l'acciar pur t'immergeva in core

Il barbaro Saulle: or, tra' segreti

Avvolgimenti dì negra caverna,

Vedeati far di dure selci letto;

E ad ogni picciol moto il cor balzarti

Tremante; e in altra ricovrarti; e quindi

In altra ancor, nè ritrovar mai loco,

Nè quïete, nè amici; egro, ansio, stanco...

Da cruda sete travagliato... Oh cielo!...

Le angosce, i dubbj, il palpitar mio lungo

Poss'io ridir? – Mai più, no, non ti lascio;

Mai più...

DAVID

Mi strappi il cor: deh! cessa... Al sangue,

E non al pianto, questo giorno è sacro.

MICOL

Pur ch'oggi inciampo al tuo pugnar non nasca.

Per te non temo io la battaglia; hai scudo

Di certa tempra, Iddio: ma temo, ch'oggi

Dal perfid'Abner impedita, o guasta,

Non ti sia La vittoria.

DAVID

E che? Ti parve

Dubbio il re d'affidarmi oggi l'impresa?

MICOL

Ciò non udii; ma forte accigliato era,

E susurrava non so che in sè stesso,

Di sacerdoti traditor; d'ignota

Gente nel campo; di virtù mentita...

Rotte parole, oscure, dolorose,

Tremende, a chi di David è consorte,

E di Saulle è figlia.

DAVID

Eccolo: si oda.

MICOL

Giusto Iddio, deh! soccorri oggi al tuo servo:

L'empio confondi; il genitor rischiara;

Salva il mio sposo; il popol tuo difendi.

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