Il Tessalo

Tra i fusti ove le radiche fan groppo

e già si gonfia venenato il fungo,

odo incognito piede solidungo

come bronzo sonar contra l’intoppo.
Caval brado non è; però che troppo

forte suoni lo scàlpito ed a lungo

per la selva selvaggia ove no ’l giungo

duri l’irrefrenabile galoppo.
Certo è l’ugna del Tessalo bimembre

contra i rigidi coni e l’aspre stirpi

sonante, l’ugna del Centauro illeso.

Ei vuole, mentre il giovine Settembre

circa il fragile vetro intesse scirpi

bevere il nero vino all’otre obeso.

(Data di composizione sconosciuta)

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