Il Tritone

Il Tritone squammoso mi fu mastro.

S’accoscia su la sabbia ove la schiuma

bulica; e al sole la sua squamma fuma.

Giúngogli ov’è tra il pesce e il dio l’incastro.

Ha il gran torace azzurro come il glastro

ma l’argento sul dorso gli s’alluma.

Sceglie tra l’alghe la piú verde, e ruma

e gli cola il rigurgito salmastro.

Con la vasta sua man palmata afferra

la sua conca, v’insuffla ogni sua possa,

gonfio il collo le gote gli occhi istrambi.

Va il rimbombo pel mare e per la terra.

L’Alpe di Luni cròllasi percossa.

Bàlzano nel mio petto i ditirambi.

(Data di composizione sconosciuta)

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