Innanzi l’alba

Coglierai sul nudo lito,

infinito

di notturna melodia,

il maritimo narcisso

per le tue nuove corone,

tramontando nell’abisso

le Vergilie,

le sorelle oceanine

che ancor piangono per Ia

lacerato dal leone.

Andrem pel lito silenti;

sentiremo la rugiada

lene e pura

piovere dagli occhi lenti

della notte moritura,

tramontando nel pallore

le Vergilie,

le sorelle oceanine

minacciate dalla spada

del feroce cacciatore.

Forse volgerò la faccia

in dietro talvolta io solo

per vedere la tua traccia

luminosa,

e starem muti in ascolto,

tramontando in tema e in duolo

le Vergilie,

le sorelle oceanine

a cui l’Alba asciuga il volto

col suo bianco vel di sposa.

(Data di composizione ignota)

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