Vergilia anceps

Nella pupilla tua,

nel disco

dell’occhio aurino

la prua,

l’acuta prua

del navil prisco,

come nella medaglia

della Tessaglia

risplende,

come nelle stupende

monete del potere

marino,

come nello statère

del porto licio

dal pirata fenicio

nominato Fasèla.

Alla vela! alla vela!

E nell’altra pupilla

scintilla

il grano a fiamma

come nel tetradramma

di Leontini

sul fiume Lisso

ubertà di Sicilia

dai fromenti divini.

E, s’io m’affisso

in te, la duplice arte

il cor mi parte.

O duro suol discisso!

Lungo solco navale!

E in una e in altra parte

la mia virtú si esilia,

o mia Vergilia

nautica e cereale.

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