Scena quinta

LUCIANO guarda Lucio con grande curiosità.

LUCIO

Scusi, signore... Lei ha viaggiato con me questa notte?

LUCIANO

Ma sicuro! Sicuro! Io cercavo nella mia testa... e nella Sua... Lei è il signore con cui ho viaggiato stanotte! Mi perdoni... Ella ha parecchie volte...

LUCIO

Cercato di attaccare discorso... Sì... Mi sono accorto che Lei non aveva voglia di parlare... Non importa: questione di carattere.

LUCIANO

Sì... È vero: io sarei per mia natura socievolissimo, ma ho in orrore le persone che non conosco. Sarei amico intimo di tutta l'umanità se riuscissi a essere un poco più educato.

LUCIO

porgendogli la sua carta da visita

Se mi permette...

LUCIANO

Io non ho carta... Il mio nome è Luciano Riva, ma sono più conosciuto col mio pseudonimo di Bernardo L'Eremita.

LUCIO

con lieto stupore

L'artista?

LUCIANO

sorridendo

Come vuole...

LUCIO

Ma è la firma di quelle meravigliose acqueforti che hanno tanto interessato la critica!

LUCIANO

Oh i critici!

LUCIO

Le hanno dato del pazzo... L'hanno portato alle stelle... Permetta ch'io Le stringa la mano! Lei è un grande artista.

LUCIANO

Ecco la necessità di cambiar nome. Chi mi prende per un imbalsamatore, chi per un pazzo e chi per un grande artista.

LUCIO

ammirato

Avrà, spero, grande stima di sé.

LUCIANO

Non esagerata...

LUCIO accenna di sì come per dire: «è modesto»

Ma enorme...

LUCIO

lo guarda trasognato: indi sorridendo

Strano uomo! Uno scettico?

LUCIANO

perplesso

Per adesso, signore, sono un uomo che viaggia. A parte lo scherzo, Le dirò che sono capitato in questo albergo per combinazione. S'è dato un concerto... una delle solite mattinate in pieno pomeriggio... dove una signorina inglese canta una romanza francese dinanzi a un uditorio italiano e si rivela grande artista... Avevo promesso a un amico di vederlo qui... E ora sto per andarmene... Lei è alloggiato in questo albergo?

Si alza come deciso ad andar via

LUCIO

Sì. Ed è la prima volta che vengo a Roma... Sono venuto per conoscere la mia fidanzata...

LUCIANO

Lei ha una fidanzata e non la conosce?

LUCIO

Già. Le sembra strano?

LUCIANO

di nuovo si siede

Tutt'altro. Mi sembra una condizione indispensabile per sposarsi con un certo successo. Se due coniugi riuscissero a non conoscersi mai, il matrimonio potrebbe anche essere sopportabilissimo. E Lei chi è?

LUCIO

Io sono... Ah! Non oso dire di essere uno scrittore... Ho scritto un libro solo, stampato in provincia.

LUCIANO

Ah! Il suo nome?

Guardando la carta da visita, legge

Lucio Arsicòla...

LUCIO

correggendo

Arsìcola...

LUCIANO

Arsìcola. Io non leggo libri. Perdoni dunque se...

LUCIO

Si figuri! Perché non li legge?

LUCIANO

Perché tutti gli autori hanno la mania di comunicare al prossimo le loro convinzioni personali. Questo li rende insopportabili.

LUCIO

Lei è troppo dispotico. Anche se leggesse libri, non vorrei mai dargliene uno mio.

LUCIANO

inchinandosi lievemente

Così potrò sempre credere che Lei ne abbia scritto uno eccellente. Andiamo, mi racconti questa cosa che m'interessa assai... Come ha fatto a... non conoscere la sua fidanzata?

LUCIO

Ah! È semplicissimo. Quando pubblicai il mio romanzo, l'anno scorso... «Nozze in provincia» ... uno studio di ambiente paesano, ricevetti una lettera da una signorina di Roma...

LUCIANO

Una critica?

LUCIO

No... non già una vera critica... Accade spesso che una delle solite ragazze letterate... o romantiche... Capiterà anche a Lei!

LUCIANO

Non me ne parli! Le letterate! Specialmente le scrittrici... sono la peste dell'umanità! Io poi non riesco a stampare un'acquaforte senza che dieci, almeno, signorine... brutte.... mi domandino che cosa ho voluto dire.

LUCIO

sorridendo

Ecco! Ecco!... Nel mio angolo di provincia, dove sono rimasto quasi sempre chiuso, ella portò come un soffio di primavera... un profumo di eleganza... e un po' di mistero.

LUCIANO

E così se ne è innamorato a distanza!

LUCIO

Ah no!... Innamorato no! Bisognerà, prima, che ci vediamo. Io le risposi semplicemente manifestandole, tra le righe, la mia voglia di seguitare l'epistolario... Infatti ella ha scritto ancòra. E così è cominciata la nostra corrispondenza... A poco a poco siamo diventati amici. A dire la verità sul principio quest'avventura romantica mi imbarazzava. Poi mi sono abituato. Guardi, guardi la fotografia... Eh? Le piace?

LUCIANO

guardando la fotografia

Molto graziosa!

LUCIO

Non Le pare?

LUCIANO

Molto graziosa. E allora?

LUCIO

Allora, dopo questa fotografia, mi piacque ancòra di più, tanto che una bella mattina mi alzai con un'idea straordinaria e scrissi sùbito alla signorina: «Ci vogliamo sposare?».

LUCIANO

ride

Ah! Ah! E che cosa rispose?

LUCIO

sorridendo

Rispose che acconsentiva, semplicemente: e che non si spaventava dei miei trentaquattro anni... Ella desiderava che io, a mia volta, mandassi la fotografia. Eh, no! Non volli essere preceduto da nessuna maschera. La fotografia non è mai abbastanza un ritratto.

LUCIANO

Giustissimo.

LUCIO

Per solito, sa, non sono troppo facile alle confidenze... Ma gli è che io sono pieno di ansia perché tra poco, guardi...

agitandosi

tra pochi minuti verrà qui o mi manderà a cercare in questo albergo...

LUCIANO

Sa che è alloggiato qui?

LUCIO

Sì, sì! E io sono atterrito dal fatto che così non mi posso presentare! Sono troppo ridicolo!

LUCIANO

Sicché neanche la sua voce... niente, niente l'uno conosce dell'altra?

LUCIO

Se non ci siamo mai visti!

LUCIANO

Il perfetto mistero!

LUCIO

sorridendo

Sicuro. Ella abita col vecchio colonnello suo padre, una villetta in fondo a via Nomentana: villino Forster.

LUCIANO

guardando la fotografia e leggendo la firma

«Nora Forster».

LUCIO

Ora forse Lei si burlerà di me!

LUCIANO

Ma nemmeno per sogno! È un genere di avventura, il Suo, Le confesso la verità, che fa la mia delizia! Io non godo, in verità, che di queste avventure.

LUCIO

L'imprevisto dunque L'affascina?

LUCIANO

Ah! Non può immaginare quanto! Il gambero sbilenco che si porta in giro le case degli altri mi somiglia in questo: che anch'io prendo a prestito tutti i giorni un asilo che il caso mi porge per metterci dentro un sogno nuovo!

LUCIO

L'avventura, insomma!

LUCIANO

Sì! Ma non già mi piace l'avventura quale può offrirmela la sorte. Sono io, molte volte, che la medito, la provoco. Provi, provi Lei a fabbricare il caso! Eh! Nei libri, sì... Ma nella vita!... Ah! Burlarsi della natura... simulare la notte e il sole! Anch'io lo faccio con le mie acqueforti, ma l'importante è asservire uomini e cose a strumenti d'arteficio! Mi capisce? Ah sì! La sua avventura sentimentale mi piace! Meriterebbe di non essere narrata in nessun libro.

LUCIO

Strano uomo!

LUCIANO

E Lei chi è? Un romantico? Un umorista? Un ironista? Ma forse Lei, lavorando, non è felice quanto me... Per esempio, guardi... Io mi diverto talvolta a mistificare la gloria e a farne una maschera comica... A costringere le stelle ad abbassarsi per accendere le sommità dei cipressi che circondano un cimitero... Le par niente? Che cosa importa a me di vivere a seconda che mi consentano le cose? Noi, infine – noi uomini – siamo schiavi degli eventi, uniformiamo la nostra esistenza sopra un binario e seguiamo una traccia... Ma noi artisti – e io sono forse un uomo che esce dalla nostra letteratura d'eccezione – possiamo vivere come vuole il nostro cervello. Non ha Lei quest'ambizione? Allora non è un artista.

Cambiando tono all'improvviso

Scusi: Le ho già detto che non sono bene educato.

LUCIO

sorride

Dica un po', dica un po': ci fu qualcuno che inventò una specie di leggenda sul Suo conto...

LUCIANO

Che io lavoro le mie stampe in una specie di spelonca e che ho per amica una fattucchiera, e vivo facendo il vagabondo... Eh? Si dice questo?

LUCIO

Sì, sì... È soltanto dopo averla conosciuta che si possono credere vere queste storie.

LUCIANO

Tutte le storie che si narrano sul mio conto sono vere. Non per niente le faccio circolare io stesso!

LUCIO

ride

Senta che cosa ella mi scrive.

Legge una lettera

«Voi non mi troverete abbigliata per la circostanza...».

LUCIANO

Ecco, per esempio, una prova di coraggio. Poche donne sanno resistere alla tentazione di mettersi un vestito nuovo. A meno che ella abbia una vestaglia color viola. Le donne che indossano vestaglie color viola sono di temperamento bisbetico e tradiscono il marito dopo il quarto mese.

LUCIO

So... so che in fatto di donne... eh?

Lo minaccia scherzosamente con una mano

LUCIANO

Ma no! Sono leggende!

LUCIO

Come fa? Come fa?

LUCIANO

Come faccio che cosa?

LUCIO

A prenderle tutte così presto...

LUCIANO

Ah! Ma è semplicissimo!...

LUCIO

Dica! Dica!

LUCIANO

È semplicissimo! Io dico loro delle cose enormi... ma per non spaventarle chiudo gli occhi. Le donne vedendomi con gli occhi chiusi si fanno coraggio e mi cadono fra le braccia!

LUCIO

Davvero?

LUCIANO

Oh! Scherzo! Vuole che per prendere una donna ci sia un sistema? Ogni donna ha il suo stile, ovverosia il suo segreto...

LUCIO

ride. Poi subitamente preoccupato

Ma dica, dica! Non Le pare che il destino si sia preso gioco di me? Ho aspettato un anno prima di decidermi: e durante questo tempo non ho mai avuto il più piccolo male... Ebbene, arrivo qui per conoscere la mia fidanzata e qualche ora prima la mia faccia diventa un mascherone di fontana; un mascherone, dica quel che vuole, impresentabile! Non è per vanità, creda... ma perbacco, non è possibile, via! Forse ella vorrà vedermi a ogni costo... non lo so... o manderà qualcuno, se io farò dire di essere ammalato... Almeno avessi taciuto l'indicazione dell'albergo a cui sono alloggiato!

LUCIANO

Ah! Ma Lei è stato di una precisione spaventevole! Non ha nascosto nulla! Neanche il nome dell'albergo! Mentre con le donne, veda, quel che vale più di tutto è il mistero... la curiosità...

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