Scena settima

LUCIANO

precedendo NORA

Non c'è! Dov'è andato?

NORA

Forse sarà sceso giù in giardino con la signorina.

LUCIANO

imbarazzato

Non capisco perché a un certo punto uno se ne va...

NORA

Vi secca tanto?

LUCIANO

Ho una paura maledetta di rimanere solo con voi!

NORA

Ah sì?

LUCIANO

Non già perché ho paura che mi facciate del male: anzi, appunto perché non me ne fate e dovreste invece farmene, io soffro l'umiliazione di rimanere senza che me ne facciate... E perciò mi darei moltissimi pugni...

NORA

lo guarda

Siete un grande fanciullo scapato... C'era tanta infanzia sotterrata in voi quanto credevate di aver accumulato di destino.

Una pausa

LUCIANO

la guarda di sottecchi. Poi decidendosi

Sicché non mi odiate?

NORA

bruscamente

Non lo so!

Indi con voce subitamente angosciata

So che sono affranta, so che sono disperata, e faccio uno sforzo immane perché mio padre non capisca. Non so neanche se vi odio.

LUCIANO

Vorrei sapere che diritto ha quell'uomo di portarvi via e poi di scendersene tranquillamente in giardino.

NORA

Ah! È lui che mi porta via? Non siete stato voi a prendere in prestito il suo nome?

LUCIANO

Ho già detto alla pianta... che se egli mi ha prestato il suo nome, io gli ho prestato la mia faccia, il mio cervello, la mia inquietitudine, e infine gli ho regalata per sempre la mia tranquillità.

NORA

Tanto peggio per voi.

LUCIANO

Nora, come siete bella, anche se mi odiate! Somigliate un po' a una figura di donna su cui ho versato inutilmente una grande quantità di acidi. Ma, anche incidendola nel rame, non riuscivo a farne mai quella che volevo!

NORA

Anche su di me avete versato tanta amarezza!

LUCIANO

rimane mortificatissimo a guardare in terra

Nora... piccola Nora...

NORA

Avete voluto fare il Bernardo l'Eremita anche con me!

LUCIANO

al colmo dell'ira e della confusione

Ah! Questo Bernardo! Io diventerò palombaro. Io scenderò negli abissi del mare. Io prenderò tutti i Bernardi e li strapperò dalle conchiglie che hanno usurpato. Diventerò un corsaro. Probabilmente annegherò. Così almeno non avrete più notizie di me, mentre voi sarete felice col vostro Lucio Arsìcola...

NORA

Ma che Arsìcola!

LUCIANO

stupito

Eh?

NORA

Credete veramente che io possa stare accanto a quell'uomo?... Che è poi un bravissimo uomo, più bravo assai di voi... ma appunto perché così bravo, credete che ci possa stare io che sono stata irreparabilmente guastata da voi? Mi vedete accanto a lui?

LUCIANO

al colmo della gioia e dello stupore

No! No! Io non vi vedo affatto!

NORA

E dunque!

LUCIANO

Non lo sposate?

NORA

Ma che sposare!

LUCIANO

urlando e girando per la stanza come impazzito dalla gioia

Non lo sposa! Non lo sposa! Non lo sposa!

Indi andando verso la finestra

Dov'è? Dov'è?... Eccolo che sta per salire...

Urlando fuori della finestra

Non vi sposa! Non vi sposa!

Rimane comicamente in attesa della risposta, facendo cenno a NORA di tacere

LA VOCE Di LUCIO

molto pacata

Eh! Lo so! Lo so!

LUCIANO

con comico stupore, fuori di sé per la gioia

Lo sa! Come lo sa?

E copre di baci la mano di NORA che gli sorride dolcemente

NORA

Povero amico! Eccovi fidanzato, come un borghese qualunque, a una piccola signorina perbene!

LUCIANO

Tacete! Tacete! Mi pare di essere un altro! Mi pare di essere così leggero e divino e felice! Mi sembra di camminare sopra un suolo che respira!...

NORA

Rimpiangerete la vostra tremenda libertà?

LUCIANO

Taci! Taci! Taci!

L'attira con violenza al suo petto e la bacia. Si vede per un attimo LUCIO sporgere comicamente il capo e subito richiudere l'uscio.

Sipario

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