LUCIO appena rimasto solo si volge intorno. Si anima, riflette, tentenna il capo. Poi rimane sospeso in ascolto. Si sente il rumore di un formidabile pugno sulla tavola venire dalla stanza di sinistra nello stesso momento in cui dal fondo entra ANNA.
LUCIO
Come giudica Lei quel rumore?
ANNA
Io lo giudico un pugno sulla tavola.
LUCIO
Anch'io.
ANNA
Sono di là tutti e tre?
LUCIO
Sì. Ora senta, signorina. Io Le chiedo un favore... Lei è stata molto gentile in questi giorni. Mi ha visto gonfiato, mi ha visto sgonfiato, e perciò con Lei ho più confidenza che non con quella che avrebbe dovuto essere la mia fidanzata...
ANNA
Come! Avrebbe dovuto essere! Non si sono intesi?
LUCIO
Credo che non ci siamo intesi. Appunto perciò io vorrei lasciarli un po' soli... Noi, se non le dispiace, possiamo fare due passi in giardino. Le rincresce?
ANNA
No... come vuole... Ma che cosa è accaduto?
LUCIO
Lei, signorina, è nata in provincia come me, è vero?
ANNA
Sì.
LUCIO
E la città Le fa paura, m'ha detto.
ANNA
Sì... un po'.
LUCIO
E Lei non è promessa a nessun uomo? Non ama nessuno?
ANNA
No. Ma perché mi chiede queste cose?
LUCIO
Niente.
Si sente il rumore di un altro pugno sulla tavola venire dall'altra stanza
LUCIOe ANNA
Altro pugno.
ANNA
Ma vuole spiegarmi qualche cosa? Io credo che Lei sia molto piaciuto a Nora.
LUCIO
Io non lo credo affatto. È vero che ho fatto di tutto per ottenere l'effetto contrario, ma credo che anche se fossi stato spiritoso e affascinante...
ANNA
Che vuol dire?
LUCIO
Non ha capito che quei due si amano?
ANNA
Ma no!
LUCIO
Io l'ho capito alla prima occhiata. E sono contento, veda! Ho subito pensato che avrei fatto di tutto per secondarli, per aiutarli e per non lasciare nel loro animo la più piccola ombra di perplessità o di rammarico. Intanto mi giuri che manterrà il segreto.
ANNA
Oh, non è necessario che giuri.
LUCIO
Credo. Ho fede in Lei. Specialmente non dica niente alla signorina.
ANNA
Ci conti. Allora mi dica che cosa ha fatto.
LUCIO
Che cosa ho fatto io?
Sorride
Lo stupido.
ANNA
Come lo stupido?
LUCIO
Sono stato così ineffabilmente bestia... e meschino... e di provincia... ma sa... di quella provincia che può venir fuori da un innaffiatoio!... Mi ascolti bene. La signorina Le parlerà certo della mia goffaggine, del mio mandolino, della gallina nera, e della mia stupidità. Ora se Lei...
accenna ad ANNA
fosse stata un'altra... non me ne sarei crucciato affatto!... Ma Lei no..., signorina, non posso sopportare che anche Lei mi creda una bestia... Noi due, veda, apparteniamo a un'altra razza, e ci possiamo capire... C'è chi dà l'assalto alla felicità come a una diligenza, all'angolo della strada, come ha fatto sempre lui... e c'è chi vive di un'altra intimità più modesta, conquistata diversamente. Ma guardi il miracolo: è bastato che una piccola luce di bontà arrivasse a illuminare l'anima di quell'uomo per trasformarla, per trasfigurarla! Quell'uomo era stato uno spaventoso predone di tutte le sue gioie... Non aveva fatto che muovere i fantocci del mondo per la sua delizia. Ed ecco che una marionetta gli diventa tragica fra le mani...
In ascolto
Non si è sentito nessun altro pugno...
ANNA
sorridendo
No!
Si sente ridere nella stanza di là
LUCIO
Ridono!
ANNA
Tanto meglio!
LUCIO
Sì, tanto meglio! Ragione di più per lasciarli soli.
Si avvia a destra per uscire. A un tratto si ferma. Dice quasi con solennità
Bernardo l'Eremita è rimasto chiuso nell'ultima conchiglia che ha rubato!
ANNA
intenerita
Lei è un'anima buona!
LUCIO
senza scomporsi
Grazie. Adesso finiremo di intenderci giù in giardino.
Via dal fondo seguito da ANNA