Barbara.
Ebbene sì, vi dicevo che questo paese aspro, questo paese ricco di rupi e ingentilito dal mare.... mi esalta e somiglia a voi, senza le rupi.
Osvaldo.
Barbara! Sapete che cosa mi fate pensare?
Barbara.
Che cosa?
Osvaldo.
Che voi vogliate fare della vostra gaiezza un cuscino per addormentare il vostro cruccio!
Barbara.
È vero. Ma voi perchè mi svegliate?
Osvaldo.
Perchè sono egoista. Perchè non voglio rimanere mai solo a vegliare. Sentite. Qui nel paese io rivedrò certamente – e mi stupisco anzi che non l'abbia ancóra riveduto – un dottore che m'ha conosciuto bambino. È un grande psichiatra, uno studioso.... Raccontiamo tutto a lui.
Barbara.
Che cosa volete che risolva la scienza?
Osvaldo.
Allora noi ci trascineremo tutta la vita il mistero di un dramma?
Barbara.
Forse.
Osvaldo.
Ma è terribile!
Barbara.
Sentite, Osvaldo. Siate spaventosamente sincero con me!
Osvaldo.
Eccomi pronto.
Barbara.
Voi, in cuor vostro.... mi credete innocente?
Osvaldo.
Sì!
Barbara
felicissima.
Sì, è vero? Grazie! Grazie!
Osvaldo.
E voi che credete di me?
Barbara.
Anch'io credo alla vostra innocenza!
Osvaldo.
E allora gli altri? Che pensate degli altri?
Barbara
allargando le braccia.
Mah! Faccio quel che fate voi: aspetto!