SCENA QUARTA.

Barbara.

Ebbene sì, vi dicevo che questo paese aspro, questo paese ricco di rupi e ingentilito dal mare.... mi esalta e somiglia a voi, senza le rupi.

Osvaldo.

Barbara! Sapete che cosa mi fate pensare?

Barbara.

Che cosa?

Osvaldo.

Che voi vogliate fare della vostra gaiezza un cuscino per addormentare il vostro cruccio!

Barbara.

È vero. Ma voi perchè mi svegliate?

Osvaldo.

Perchè sono egoista. Perchè non voglio rimanere mai solo a vegliare. Sentite. Qui nel paese io rivedrò certamente – e mi stupisco anzi che non l'abbia ancóra riveduto – un dottore che m'ha conosciuto bambino. È un grande psichiatra, uno studioso.... Raccontiamo tutto a lui.

Barbara.

Che cosa volete che risolva la scienza?

Osvaldo.

Allora noi ci trascineremo tutta la vita il mistero di un dramma?

Barbara.

Forse.

Osvaldo.

Ma è terribile!

Barbara.

Sentite, Osvaldo. Siate spaventosamente sincero con me!

Osvaldo.

Eccomi pronto.

Barbara.

Voi, in cuor vostro.... mi credete innocente?

Osvaldo.

Sì!

Barbara

felicissima.

Sì, è vero? Grazie! Grazie!

Osvaldo.

E voi che credete di me?

Barbara.

Anch'io credo alla vostra innocenza!

Osvaldo.

E allora gli altri? Che pensate degli altri?

Barbara

allargando le braccia.

Mah! Faccio quel che fate voi: aspetto!

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