Aggiunta alla Prefazione

Pag. XLV, linea 14

L'Ariosto essendo in Reggio scrisse pure altre due lettere al cardinale Ippolito (pag. 17 e 18) dalle quali apparisce ch'ebbe commissione di andare a Carpi e parlare con Alberto Pio di una faccenda importantissima, la quale riferivasi senz'altro alla cessione che il duca doveva fare ad Alberto della metà del principato di Carpi che Ercole I duca di Ferrara acquistò sin dal 1494 da Giberto Pio fratello di Alberto, poichè l'imperatore aveva dichiarata di nullità quella vendita avvenuta senza il suo consenso, essendo Carpi feudo imperiale. L'Ariosto non avrà mancato di abboccarsi (come avea fatto anche prima in Roma) coll'amico Alberto cui tanto interessava sciogliersi bonariamente da questo condominio; ma non essendosi allora convenuti sul compenso preteso dal duca, e la cessione rimanendo sospesa, avvennero in seguito tali dissensioni per gelosia di stato, che proruppero nel 1517 in un grave alterco fra Alberto Pio e l'ambasciatore estense Beltrando Costabili nella stessa anticamera del papa in Roma: e vedremo da ultimo che il duca Alfonso colla sua politica temporeggiante riescì a farsi investire dell'intiero dominio di Carpi.

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