Al medesimo in Ferrara (sotto nome di Alessandro di Cremona)
R.me - Il Papa mi adimanda Ferrara et ne vorìa dare Asti per recompensa, de entrata de XV in XX mila ducati; et hora tanta intrata in terre di Romagna, sino ne daesse Asti, et vorìa li pregioni. Confessiamo don Ferrante esser vivo, et li negamo voler dare Ferrara, et per consequenter don Ferrante. Lo orator catholico dice che le genti Spagnole non ne seranno contra; et cussì ne afferma che ha parlato per nui gagliardamente. [cxlvi] Jo. Cola dice che lo Imperator non vole il Papa habia Ferrara. Il sig. Alberto è ito al Burgense. V. S. facia mo con Burgensi quanto pò et che anche, se possibile è, scriva a la M. Catholica. Di Rubiera, quando V. S. non la potesse tenire, et noi se partessimo sconclusi, la potrìa dare a Vico, havendo a sperare in lo Imperatore. Quando se partiamo sconclusi non faremo compto andare più per vie directe, ma salvarci al meglio poteremo, et quanto più presto poteremo ridurci a Ferrara.
Romae, XVIJ junii M. D. XIJ.
Alfonsus dux Ferrariae.