Ai medesimi
Magnifici et excelsi Domini mihi observandissimi. Io ho dato commissione agli esibitori di questa, che poi che delle sue faccende, per che vengono, avranno parlato a Vostre Signorie, che anco da mia parte faccian loro intendere uno assassinamento fatto ieri a un pover uomo di questa provincia (appresso gli altri grandissimi, che a' dì passati gli avevan fatto) da alcuni ribaldi da Barga, e in specialità da uno detto Matteo del Mazone. Prego Vostre Signorie che circa questo prestino lor fede, quanto a me proprio; e che appresso, intesa la cosa, ne [261] faccian quella dimostrazione che merita la giustizia, e io ho fede che sieno per fare, sì che questi da Barga ne piglino tal esempio, ch'ogni dì non abbiano questa provincia in preda. In buona grazia delle quali sempre mi raccomando.
Castelnovi, 29 augusti 1524.
Ho preso informazione, e intendo che col detto Matteo era un detto il Moro del Pazaglia, Luchino di Paolo d'Ochi e un detto Coietto, e altri, di chi non so il nome.