CLXXIII

Ai medesimi

Magnifici ac potentes domini mei observandissimi. Anco che per un'altra mia io abbi differito con le S. V. di parlare con esse, circa al caso di Belgrado, alla mia venuta costì, sono stati poi da me questi di Valico, e hannomi detto, che altre volte hanno menato costì a Lucca li loro pagatori del suo territorio, e quando sono stati costì, gli è stato detto nelle orecchie si vadino con Dio, adeo che questi di Valico si diffidano di potere trovare pagatore nel territorio di quelle, perchè questi suoi temeno che [279] se entrano pagatori per Belgrado, non fare dispiacere alle S. V.; ma mi propongono un altro modo, che li suoi di Mutrone dieno le sicurtà loro nel territorio delle S. V., e li di Valico nel paese, quando bone e sufficienti, e che l'una sicurtà e l'altra si obbligano in forma camerale: sì che V. S. si degnino avvisarmi quello loro pare, perchè potriano passare 12 o 15 giorni innanzi che io potessi venire costì, e averia più caro di venire con risoluzione che in confuso. E a V. S. mi raccomando.

Ex Castronovo Carfagnane, 30 maii 1525.

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