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Ai medesimi

Magnifici ac potentes domini mei observandissimi. L'avere io scritto più volte a V. S. e da quelle avuto risposta, e l'essere rimaso in buona e ferma conclusione e stabilimento di quanto s'abbia a seguire, ora mi fa star sospeso d'onde proceda che di nuovo siano impediti li passaggi de' sali ad Acconcio, officiale sopra questi per il mio illustrissimo signore, e che li sia bisogno mandare di nuovo a querelarsi a V. S., e a me di scrivere in suo favore. Sia processo d'onde si voglia, prego quelle che siano contente di commettere alli suoi doganieri, di modo che ogni giorno non ci impediscano li sali, e non diano questo incomodo a questi ducali [192] sudditi; chè quando sia sospizione che Acconcio sia per lasciare parte di questi sali nel dominio di V. S., e usare alcuna fraude a danno delle intrate di quelle, esso si offerisce di dare pagatore di 500 e mille ducati costì in Lucca, e cauteggiare in modo V. S. che saranno sicure che grano non ne resterà nel suo dominio: in buona grazia delle quali mi raccomando.

Castelnovi, 19 octobris 1523.

Acconcio scrive, e mandasi uomo a posta per parlare più diffusamente circa questa materia: prego V. S. che lo espedischino bene e di modo che sempre non si abbi a ritornare da capo, e che per questo non si dia molestia allo illustrissimo signore mio.

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