CXV

Al medesimo

in Castris Herberiae.

Ill. ed Ecc. Sig. mio. Io ebbi una di V. Ecc. dì 3 di novembre, non ieri, l'altro che n'avâmo 21. Il portatore fu un prete che mi disse averla avuta da uno da Sillano, che diceva averla avuta da un altro, la quale era in risposta di molte mie. Replicare non mi accade altro, se non circa quelli assassini che praticavano a San Pellegrino, che se io per me fossi sufficiente a farli pigliare, non domanderei a V. Ecc. aiuto; ma li balestrieri ch'io ho qui non sono atti a farlo, chè li assassini prima sono [198] più di loro, poi quando li balestrieri si partono di Castelnovo, come altre volte ho scritto, li avvisi corrono subito intorno, e sempre vanno indarno. Questo Donatello e Ceccarello, capi di questi ribaldi, al presente sono stati di novo banditi dal Commissario di Barga e molto perseguitati da lui. Lui ha scritto a me, ed io a lui per averli ne le mani: non so come la cosa succederà. Si eran ridotti a Cicerana, terra di V. Sig.ia qui presso a 4 miglia, e qui stavan sicuri perchè v'avevan le spalle di questi figlioli di Pellegrino dal Sillico e altri banditi che tuttavia stanno in quel loco. Ora che li figlioli di Pellegrino erano per venire a trovare V. Ecc., che non so se saranno venuti, rimarranno disarmati de le migliori difese che avevano, e forse quello che non si è potuto far sin qui, ora si potrà fare. Ma quando anco fosseno stati sì arditi che fusseno venuti in compagnia loro a trovar V. Ecc., quella potrà fare quello che le parrà il meglio. Dicole bene che ha una bella occasione di purgare questo paese di molte male erbe, chè credo che anco quel Battistino Magnano, che appresso a Bernardello è il maggior assassino che avesse questo paese, si trovi al soldo di V. Ecc., o se non v'è al presente è stato male a lasciarlo partire, chè pur intesi che v'era. E ben vero che questo paese resta ancora senza questi con qualche bandito, ma non sono assassini come questi altri.

Circa a quelli di Pier Madalena, poco più gioverà loro il lor clericato, perchè furon banditi la forca e confiscati li lor beni, come n'ho scritto diffusamente [199] a Mess. Bonaventura. Io scrissi al Commissario di Fivizzano per avere Gian Madalena che allora era in quel loco, e mai non me n'ha dato risposta. Adesso non so dove sia, ma me ne informerò più certo, e ne avviserò V. Ecc.

Appresso mi venne una lettera da Lucca che mi avvisava come Medici era creato papa; la qual nuova come si udì da questi di Castelnovo, parve che a tutti fosse tagliata la testa, e ne sono entrati in tanta paura, che fûro alcuni che mi volean persuadere che quella sera medesima io facessi far le guardie alla terra; e chi pensa di vendere, e chi di fuggir le sue robe. Io mi sforzo di confortarli, e dico lor ch'io so che stretta amicizia è tra V. Ecc. e Medici, e che non hanno da sperar se non bene. Mi è parso di darne a V. Ecc. avviso, acciò che se quella ha qualche cosa con la quale io possa lor dar buono animo, si degni di significarmela, e se non l'ha, almeno di fingerla. Altro non occorre. In buona grazia di quella mi raccomando.

Castelnovi, 23 novembris 1523.

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