Agli Anziani della Repubblica di Lucca
Magnifici ac potentes Domini mei observandissimi. Uno suddito di V. S., portando certe castagne da Castiglione, quando fu su quel di Massa di questa ducale provincia, li furono tolte, insieme con le bestie su che le portava, da uno di Massa; e dolendosene a me, e avendo io fatto chiamare questo da Massa, e interrogatolo, perchè avesse usata questa violenza, mi disse, perchè il simile era stato fatto a lui a Lucca, di certe some di sale che portava da Pisa. Io, senza volere ammettere alcuna sua ragione, feci che subito restituì le some e le bestie al suddito di V. S., e anco lo averei castigato, se non che molti uomini di questa provincia insieme con lui si lamentavano, che dalli dazieri di Lucca erano questi ducali sudditi molto male trattati, e nel sale e ne l'altre mercanzie, che li passaggi erano loro proibiti, e anche il pagamento delle gabelle accresciuto più del dovere, e che da V. S. non potevano avere ragione, ed era forza che molti facesseno come avea fatto questo da Massa, di rivalersi dove potevano, e che già per questo erano ricorsi [217] all'illustrissimo signor Duca nostro, e che avevano portato una lettera direttiva a V. S. Io li confortai dunque, poi che avevano questa lettera, che la mandassino per uomo a posta, e che intendessino il parere di V. S.; che credevo che tal violenze, di che essi si lamentano, non erano di loro volontà, ed ero certo che quelle non erano per comportare alcuna ingiustizia; e così il messo si manda con lettere ducali con speranza di ottenere da V. S. ogni cosa licita e onesta; le quali appresso prego che siano contente di fare restituire il suo sale a questo da Massa: in buona grazia delle quali mi raccomando.
Castelnovi, 18 februarii 1524.