Agli Anziani della Repubblica di Lucca
Magnifici ac potentes domini mei observandissimi. Essendo io ritornato da Ferrara, ho ritrovato questa provincia nel disordine, che credo V. S. abbino inteso; della qualcosa, per lo effetto che dipoi è seguito, io son certo che alcuni ribaldi banditi di questo paese siano stati quelli che siano iti a far venire queste genti, con speranza di dare loro questa provincia a sacco. Sit quomodocumque, con queste genti era uno Bogietto da Sommocolognora detto il Cornacchia, li latrocinii e assassinamenti del quale credo che a V. S. siano notissimi; e Olivo e Nicola da Pontecchio, e uno delli figliuoli del già Pier Madalena, che ammazzarono il conte Carlino da San Donnino e la madre: ora ho avuto certo avviso che a Curfigliano, terra di V. S., si ritrova questo Cornacchia, e qualcuno di questi altri sopranominati. Non credo che bisogni ch'io ricordi a V. S. le convenzioni fatte tra lo illustrissimo signore mio e V. S. per il magnifico messer Santuccio suo e me, nè quello che in simili casi io abbi fatto ad ogni richiesta di V. S., che io mosterrei avere diffidenza di quelle, e per la verità non ho minor fede in quelle che nell'illustrissimo signore [231] mio, a conservazione di questo stato e della giustizia; solo mi pare che basti significarli che questo ribaldo Cornacchia si trova a Gurfigliano (delli altri non sono così certo), e pregare V. S., e così le prego, che con quanto migliore modo che ponno o mandando il suo bargello o comandando alli suoi sudditi del loco che faccino lo effetto, operino di modo che questo ribaldo sia preso; e così se altri delli sopranominati ci sono: e preso che sia, dare avviso. Io domando a V. S. questa grazia: alle quali sempre mi raccomando.
Castelnovi, 7 iulii 1524.