VI

Di Francesco Visconti II Duca di Milano, ecc.

«Franciscus Vicecomes, etc. - Essendo Nui sempre facili in concedere tutte le dimande che per qualunque causa hanno in sè honestà, tanto più dovemo essere facilissimi in concedere quelle che per virtù sono honestissime. Ricercandone adunque il nobilissimo et doctissimo Mess. Ludovico Ariosto Gentil'homo Ferrarese che vogliamo provedere non si possi stampare nel nostro dominio senza sua licentia durante la lui vita l'opera per lui novamente revista et ampliata, sotto il nome di Orlando furioso, ad ciò che altri non habbi ad guadagnare de le fatiche sue, non habbiamo possuto in cosa tanto honesta desdirli: et però per tenore de le presenti concedemo che vivendo il detto Ariosto, niuna persona del Stato nostro, nè altri possi stampare, nè fare stampare, nè stampato altrove vendere nel nostro Dominio la detta opera senza sua espressa licentia, sotto pena de perdere li libri et uno ducato per caduno volume, da essere scosso irremissibilmente da chi contrafarà, et la mittà sia applicata alla Camera nostra, l'altra mittà come piacerà al detto Ariosto. Ad ogni requisitione del quale commandiamo [357] a qualunque nostri offitiali et subditi ad chi appartenerà, che facciano pienamente osservare quanto ne le presenti si contiene, perchè così è nostra ferma voluntà.

«Datum Comi sub nostri fide sigilli. Die XX Julii M. D. XXXI.»

Share on Twitter Share on Facebook