Dicea: — Fortuna, che più a far ti resta
acciò di me ti sazi e ti disfami?
che dar ti posso omai più, se non questa
misera vita? ma tu non la brami;
ch'ora a trarla del mar sei stata presta,
quando potea finir suoi giorni grami:
perché ti parve di voler più ancora
vedermi tormentar prima ch'io muora.