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Isabella sono io, che figlia fui

del re mal fortunato di Gallizia.

Ben dissi fui; ch'or non son più di lui,

ma di dolor, d'affanno e di mestizia.

Colpa d'Amor; ch'io non saprei di cui

dolermi più che de la sua nequizia,

che dolcemente nei principi applaude,

e tesse di nascosto inganno e fraude.

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