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Già mi vivea di mia sorte felice,

gentil, giovane, ricca, onesta e bella:

vile e povera or sono, or infelice;

e s'altra è peggior sorte, io sono in quella.

Ma voglio sappi la prima radice

che produsse quel mal che mi flagella;

e ben ch'aiuto poi da te non esca,

poco non mi parrà, che te n'incresca.

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