132

Afflitto e stanco al fin cade ne l'erba,

e ficca gli occhi al cielo, e non fa motto.

Senza cibo e dormir così si serba,

che 'l sole esce tre volte e torna sotto.

Di crescer non cessò la pena acerba,

che fuor del senno al fin l'ebbe condotto.

Il quarto dì, da gran furor commosso,

e maglie e piastre si stracciò di dosso.

Share on Twitter Share on Facebook