L’autore di questo libro ha incontrato nel mondo tante persone possedute da una specie di fanatismo per la conoscenza del tempo vero, del tempo medio per gli orologi a minuti secondi, e per l’esattezza delle loro esistenze, che egli ha giudicata questa Meditazione troppo necessaria alla tranquillità d’una gran quantità di mariti per ommetterla.
Sarebbe stato crudele di lasciare gli uomini che hanno la passione dell’ora, senza bussola per apprezzar le ultime variazioni dello zodiaco matrimoniale e il momento preciso in cui il segno del Minotauro apparisce all’orizzonte.
La conoscenza del tempo conjugale richiederebbe forse un libro intiero, tanto essa esige fine e delicate osservazioni. Il maestro confessa che la sua gioventù non gli ha permesso di raccogliere ancora che pochissimi sintomi; ma egli prova un giusto orgoglio, giungendo al termine della sua difficile impresa, di poter fare osservare che lascia ai suoi successori un nuovo soggetto di ricerche; e che, in una materia in apparenza tanto logora, non solamente tutto non era stato detto, ma che resteranno parecchi punti da rischiarare.
Egli ha dunque qui, senza ordine e senza nesso, gli elementi informi che egli ha potuto ammassare fino ad oggi, sperando di aver agio a coordinarli più tardi e di ridurli in un sistema completo. Se era preveduto in questa impresa eminentemente nazionale, egli crede dover indicar qui, senza perciò esser tacciato di vanità, la divisione naturale di questi sintomi. Essi sono necessariamente di due sorta: gli unicorni e i bicorni. Il minotauro unicorne è il meno malvagio; i due colpevoli si contentano dell’amore platonico, o almeno la loro passione non lascia alcuna traccia visibile nella posterità, mentre il minotauro bicorne è la disgrazia con tutti i suoi frutti.
Noi abbiamo notato con un asterisco i sintomi che ci sono parsi concernere quest’ultimo genere.