Osservazioni Minotauriche.

I.

* Quando, dopo esser rimasta lungamente separata da suo marito, una donna si spinge verso di lui a provocazioni un po’ forti, onde indurlo in amore, essa agisce secondo questo assioma del diritto marittimo: La bandiera copre la mercanzia.

II.

Una donna è al ballo; una delle sue amiche arriva dopo di lei e le dice: Vostro marito ha molto spirito. – Vi pare?...

III.

Vostra moglie trova che è tempo di mettere in collegio vostro figlio, dal quale, non è molto, essa non voleva mai separarsi.

IV.

* Nel processo di divorzio di milord Albergaveny, il cameriere depose che: la signora d’Albergaveny aveva una tale ripugnanza per tutto ciò che apparteneva a milord, che egli l’aveva veduta spessissimo bruciare perfino dei pezzetti di carta che egli aveva toccati nel suo appartamento.

V.

Se una donna indolente diventa attiva, se una donna che aveva orrore dello studio, impara una lingua straniera: infine ogni cangiamento completo operato nel suo carattere, è un sintomo delicato.

VI.

La moglie felicissima dal lato del cuore, non va più in società.

VII.

Una moglie che ha un amante diventa indulgentissima.

VIII.

* Un marito dà cento scudi al mese a sua moglie per la sua toletta; e, tutto ben considerato, essa spende almeno cinquecento franchi senza fare un soldo di debito; il marito è derubato di notte, a mano armata, con scalata, ma... senza scasso.

IX.

* Due sposi dormivano nel medesimo letto. La signora era sempre ammalata. Essi dormivano separati; ora essa non ha più emicrania, e la sua salute diventa più brillante che mai; sintomo spaventevole!

X.

Una moglie che non prendeva alcuna cura di sè stessa, passa ad un tratto ad una estrema ricerca nella sua toletta. Vi è del minotauro!

XI.

— Ah! mia cara, io non conosco il più gran supplizio di non esser comprese!

— Si, mia cara, ma quando lo si è!...

— Oh! ciò non succede quasi mai.

— Convengo che è rarissimo. Ah! è una gran fortuna; ma non vi sono due esseri nel mondo, che sappiano comprendervi.

XII.

* Il giorno in cui una moglie ha dei riguardi per suo marito... tutto è detto.

XIII.

Io le dimando: — Donde venite, Giovanna? — Vengo da casa del vostro compare, ove sono stata a richieder le stoviglie che ci lasciaste. — Oh! oh! Tutto m’appartiene ancora! – feci. – L’anno seguente ripeto la stessa dimanda nella medesima positura. — Sono stata a richiedere i vostri cocci. — Ah! ah! ci abbiamo ancora parte! – feci. – Ma dopo, se l’interrogo, essa mi dirà in altro tono: — Voi volete saper tutto, come i grandi, e non avete neppur tre camicie. Sono stata a ridomandar le mie stoviglie dal mio compare, dove ho cenato. — Ecco un punto stabilito! – feci.

XIV.

Diffidate di una donna che parla della sua virtù.

XV.

Fu detto alla duchessa di Chaulnes, il cui stato inspirava serie inquietudini:

— Il signor duca di Chaulnes vorrebbe rivedervi.

— Egli è là?...

— Sì!

— Che aspetti... entrerà coi sacramenti.

Questo aneddoto minotaurico è stato raccolto da Chamfort, ma doveva trovarsi qui come tipo.

XVI.

* Vi sono donne che tentano di persuadere i loro mariti che essi hanno doveri da compiere verso certe persone...

— Vi assicuro che dovete fare una visita al signor tale... Non possiamo dispensarci d’invitare a pranzo il signor tale...

XVII.

— Andiamo, ragazzo, state dritto, e tentate di prender le buone maniere! Guarda il signor tale! Vedi come cammina? Esamina come si mette.

XVIII.

Quando una donna non pronuncia il nome d’un uomo che due volte per giorno, vi è forse incertezza sulla natura del sentimento che ella prova per lui; ma tre?... Oh! oh!

XIX.

Quando una donna riconduce un uomo che non è nè avvocato nè ministro fino alla porta del suo appartamento, essa è molto imprudente.

XX.

È un terribile giorno quello in cui un marito non può pervenire a spiegarsi il motivo di una azione di sua moglie.

XXI.

La moglie che si lascia sorprendere, merita la sua sorte.

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Quale deve essere la condotta d’un marito, accorgendosi d’un ultimo sintomo, che non gli lascia alcun dubbio sulla infedeltà di sua moglie? Questa questione è facile a risolversi. Non vi sono che due partiti da prendere: quello della rassegnazione, o quello della vendetta; ma non v’è alcun termine fra questi due estremi. Se si opta per la vendetta, ella dev’essere completa. Il marito che non si separa per sempre da sua moglie, è un vero sciocco. Se un marito e una moglie si giudicano degni d’essere ancora uniti dall’amicizia che unisce l’uno all’altro due uomini, vi è qualche cosa di odioso nel far sentire a sua moglie il vantaggio che si può avere sovr’essa.

Ecco alcuni aneddoti, parecchi dei quali sono inediti, e che indicano molto bene, a mio parere, le differenti gradazioni della condotta che un marito deve tenere in simil caso.

Il signor di Roquemont, dormiva una volta al mese nella camera di sua moglie, e se ne andava dicendo:

— Me ne vo’ netto; tocca a chi pianta!

Vi è qui, al tempo stesso, depravazione, e non so qual pensiero molto elevato della politica conjugale.

Un diplomatico, vedendo arrivare l’amante di sua moglie usciva dal suo gabinetto, entrava dalla signora e le diceva:

— Almeno non vi battete!...

Questo ha della bonomia.

Si dimandava al signor di Boufflers ciò che farebbe, se, dopo una lunghissima assenza, trovasse sua moglie incinta.

— Farei portare la mia veste da camera e le mie pantofole in camera sua.

Vi è della grandezza d’animo.

— Signora, come vi maltratta quell’uomo quando siete sola. Questa è colpa vostra; ma io non permetterò che si porti male in mia presenza, perchè è un mancarmi di rispetto.

Vi è nobiltà.

Il sublime del genere, è il berretto quadro posto a piede del letto del magistrato durante il sonno dei due colpevoli.

Vi sono delle belle vendette. Mirabeau ha dipinto ammirabilmente, in uno di quei libri che scrisse per guadagnarsi la vita, la cupa rassegnazione di quell’italiana, condannata da suo marito a perire con lui nelle Maremme.

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