Ricetta n. 15 L'Ordinario Elixir di Latte di Capra

Mungerai o farai mungere capra o capre in favor di luna nova per ottenere latte: avutolo, ti procurerai o farai in modo che ti sieno procurati della buccia di limone, dello zuccaro, della semenza di vanilla e dell'alcole che sia d'ottimo gusto.

Se di latte di capra n’avrai 3 quartini t’abbisogneranno queste quantità degl'altri ingredienti: un limone, 32 onze di zuccaro, 3 quartini d’alcole e tanta semenza di vanilla quanto quella tratta da due baccelli ogni 32 onze di zuccaro impiegato e terrai con accortezza tali proporzioni s’avrai più latte di capra o meno del medesimo.

Taglierai o farai tagliare la buccia del limone sincerandoti ch’essa sia stata nettata con somma cura in quanto che l’igiene è l’ingrediente principe d'ogni preparazione e ch'essa non rattenga la sottostante pellecchia eburnea e la porrai personalmente in acconcio contenitore vitreo congiuntamente allo zuccaro e alla semenza di vanilla.

Poscia verserai personalmente il latte di capra e l'alcole entro tale contenitore e di poi lo sigillerai con somma cura a mezzo di acconcia carta pergamena e di acconcia ceralacca acciocchè l’alcole non disperdasi nell’aere.

Quinci porrai o farai porre detto contenitore in loco fresco e oscuro e quotidie per due fiate e con estremo vigore lo scoterai o meglio lo farai scotere fintanto che non appaia il primo dì nel quale la luna perviene al suo primo quarto.

A tale punto filtrerai o farai filtrare la pozione nella usata fatta con cui filtransi gl’infusi in alcole mercè l’ausilio d’un panno di solo lino che sia lindo e di trama e d’ordito finissimi e quinci porrai o farai porre l’Elixir entro vitrei e sigillati contenitori e porrai personalmente i vitrei e sigillati contenitori in loco fresco e oscuro.

Infine potrai degustare quest’Elixir trascorsi che sieno per lo meno venticinque dì principiando da quando i contenitori vitrei furon sigillati.

Ma ti farai puranco parte diligente nel dover tener d’acconto tutto quello che residua nel panno poscia la filtrazione e che par crema e ne farai il seguente uso: toglierai o farai togliere le buccie di limone dalla crema la quale non avrà punto sentor di latte di capra e la farai tramenare con vigore affinchè divenga ancor più soffice e essa sarà fortemente pregna d'alcole.

Quest’elaborato potrà esser gustato quale bianco mangiare e in tale caso il suo ottimo e inusuale sapore susciterà l’ammirata curiosità dei commensali buongustaj i quali s’interrogheranno con gran maraviglia circa quali potran esser stati gl’ingredienti della vellutata crema.

Oppur tale crema potrà esser usata quale farcia per empire bignè di pasta choux e puranco in tale caso i commensali buongustaj saran con gran diletto stupiti sia dall'inattesa bontà della farcia sia dal vigoroso e aromatico sentore d’alcole che da essa promana.

Queste elaborazioni saran sia l’una, sia l’altra, sia entrambe di ottimo contorno per la degustazione di quest’Elixir il quale non avrà punto sentor di latte di capra e il suo nitore susciterà stupore e curiosità dei commensali buongustaj i quali indarno s’interrogheranno circa la composizione di quest’ottima e insolita bevanda.

A tale proposito rimembro ancor allorquando il Monsignore Valerio Anzino che era il Cappellano di Corte, ebbe a gustare copiosamente l’Elixir di Latte di Capra e la crema che deriva dalla sua elaborazione e mi fece chiamare in sala e mi benedisse e mi chiese di cos’eran fatti l’uno e l’altra.

Mi genuflessi e gliel dissi essendo lui mio confessore e saputolo il Monsignore principiò a declamar un sonetto che presumo esser di sua fattura e poscia lo cantò accompagnandosi al cembalo e a gola spiegata come fan gl’ebbri.

E lo cantò per tante fiate ch’esso mi permase impresso in memoria e in tale fatta facea: se non lo sai, o bellissima tra le donne / segui le orme del gregge / e mena a pascolare le tue caprette / appo le dimore dei pastori!

E lo cantò ancor e ancor, fintanto che i valletti lo traslarono obtorto collo nelle sue stanze.

A ogni buon conto, quest’Elixir sarà assai gradevole al palato, specie s’esso non venga ingollato ma bensì libato con lentezza e del pari sommamente corroborante pel corpo massimamente se la Dama o il Cavaliere che abbian trabalzato la IV età avran disio di gustare quanto puotesi realizzare mercè la successiva Ricetta d’un Elixir il quale adduce un durevol eccitamento dei sensi i quali avran ragione della ratio medesima fintanto che non pervengasi di gran necessità a prolungata estasi di carnale consolo e confortorio, ciò è a quella che gli Antichi dicean esser la piccola morte.

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