Ricetta n. 8 Il Sublime Elixir di Cola e di Coca

Al fine di realizzare al meglio la presente Ricetta terrai tali comportamenti.

In primis per una quantità che sia pari a 15 libbre di noci di cola e foglie di coca che vorrai porre alla macerazione, ovverosia 7 libbre e mezzo dell'una e altrettante dell'altra, principierai col procurarti personalmente le seguenti nove spezie che son d'agevole rinvenimento a breve distanza dal Palazzo Reale ovverosia sotto i porticati della piazza detta del Castello nella bottega impiantata dal signor Antonio Benedetto Carpano: di semi di noce muscata 3 onze, di ramoscelli di cynnamomo 1 onza, d'infiorescenza d’indica cannabacea 7 onze, di semi di cardamomo 2 onze, di chiodi detti del garofalo 1 onza, di fungo mescal 4 onze, di rizoma di galanga 1 onza, di rizoma d’iride fiorentina 4 onze, di foglie di tanaceto 3 onze.

In secundis curerai di verificare assai che tali spezie sieno ben essiccate e per nulla muffite e poscia le pestellerai personalmente tutt’insieme con somma cura in acconcio mortajo fintanto ch’esse divengan al pari di polvere finissima e del pari non sieno più distinguibili l’une coll’altre.

A tale punto provvederai a eseguire personalmente la Ricetta secondo i dettami di quella che precede questa e pervenuto nella sua elaborazione laddove dicesi che pisterai al mortajo i gherigli delle noci e li porrai unitamente a dette foglie in acconcio contenitore vitreo entro cui siavi alcole d'ottimo gusto in ragione di 1 pinta per ciascuna libbra di gherigli e foglie ch’avrai impiegato, in esso aggiongerai le nove spezie pestellate come sovra e porrai somma attenzione affinchè le lor quantità sieno rispettose della quantità enunciata di noci di cola e foglie di coca oppur proporzionali a essa.

A tale punto sigillerai con somma cura il contenitore con carta pergamena e ceralacca acciocchè l’alcole non disperdasi nell’aere e gherigli e foglie intraprendan a macerarsi e quinci lo porrai in loco fresco e oscuro e ogni dì e per venticinque dì lo scoterai e poscia filtrerai la pozione con l’ausilio d’un panno di solo lino che sia lindo e di trama e d’ordito finissimi e in tale fatta avrai l’Elixir.

Pervenuto a tal punto volgerai al caramello 5 libbre di zuccaro in acconcio cupreo pajolo che toglierai dal foco allorquando avrai il caramello e ivi aggiongerai 4 pinte di purissima bollentissima aqua di fonte e tramenerai fintanto che l’intruglio si raffreschi e poscia con esso diluirai l’Elixir e tramenerai ancor con cura il tutto.

Ora ti procurerai bottiglie al par di quelle che son usate pel vino spumante ottenuto alla moda del monaco Piero Pérignon e acconci tappi di sughero e verserai il blando Elixir entro dette bottiglie ma ne lascerai sgombero il collo al fine di versarvi una miscela in polvere di mia invenzione che renderà la bevanda pétillant poichè quando tale polvere si discioglierà entro l'aqua dell'Elixir in essa andrà a crearsi della carbonica anidride.

Pertanto appronterai una bottiglia alla volta che chiuderai col tappo quanto più rattamente ti sia possibile affinchè la carbonica anidride non disperdasi nell'aere allorquando verserai la miscela in polvere composta in tal fatta per ciascuna bottiglia: 1 onza di carbonato acido di sodio, 1 onza di acido malico e 1 onza di acido tartarico.

E sarà puranco d'uopo il tenere con una mano il collo della bottiglia e con l'altra il tenere pressato il tappo, il capovolgerla più fiate al fine di disciogliere al meglio la miscela e poscia legare il tappo al collo al fine che non si sturi.

Tale bevanda non abbisogna d'invecchiamento e pertanto è di pronta beva.

In ragione di ciò, potrai con malcelato orgoglio far subito degustare quest’afrodisiaco e ghiotto Elixir ai tuoi fortunati commensali buongustaj e a fronte della lor riconoscienza e delle lor congratulazioni tosto oblierai la gran fatica ch'affrontasti per approntarlo personalmente, non essendoti avvalso dell'ajuto altrui al fine d’impedire che i tuoi guatteri o chi per essi potesser carpirne la Ricetta e farne lucroso mercimonio.

Tale Elixir risulterà esser assai gradevole pel palato in special modo se non sarà ingollato ma verrà libato con quella riflessiva e compiacente lentezza che ben s’addice ai commensali buongustaj e del pari sommamente corroborante pel corpo secondo quanto enunciato nella Ricetta che precede questa.

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