I LA DISSOLUZIONE DELL'UNITÀ MEDIOEVALE

Siamo giunti noi ad un grado tale di sviluppo nella fase «nazionale» della storia europea da poter esattamente dire in che cosa consista la nazione, quali siano propriamente i valori che la costituiscono, quali siano le forze che la possono sostenere e quali siano invece quelle che possono portare a superarla, verso una visione di raggruppamenti umani piú salda, piú organica, piú duratura? È probabilmente legge storica costante che di un determinato fenomeno si possa dare la denominazione e la definizione appropriate, solo quando esso comincia a essere cosa del passato. Quando gli scrittori dell'epoca agostiniana adoperavano il termine di Romània per indicare quel complesso di popoli, di culture, di istituti, che Roma aveva politicamente amalgamato, moralmente fuso, religiosamente consacrato, la Romània era già in un periodo di dissolvimento e di decadenza. Il concetto di nazione sta oggi subendo un processo di revisione e di ampliamento che permetterà alfine di dire con proprietà che cosa il movimento nazionale, in tutte le sue forme, sia stato nella storia moderna? Può darsi. Sta di fatto che ad una definizione esatta ed esauriente di nazione, ancora non siamo giunti. È rimasta memoranda la conferenza tenuta nel 1882 dal Renan, Qu'est-ce qu'une nation? Vent'anni prima, Lord Acton aveva pubblicato il suo saggio Essay on nationality. Non si può negare però che tutte le discussioni del tempo sul concetto di nazionalità non riuscivano ad evadere dalla zona di una certa genericità. Indagini piú positive e concrete in argomento sono state fatte di recente. Segnaliamo: Boehm, Die Nationalitätenfrage (Jahrbuch für Soziologie, 1927); O. Brandt, Selbstbestimmungsrecht der Völker und Nationalitätsprinzip, Erlangen, 1930; H. Doergens, Die Nationalitäten.Uebersicht und Ergebnisse der aus ihrem Anteil hervorgegangenen staatspolitischen Entwicklung Europas, Lipsia, 1878; L. Dominian, The frontiers of language and nationality in Europe, New York, 1917; Van Gennep: Traité comparatif des nationalités. I, les éléments extérieurs de la nationalité, 1922; P. S. Mancini, Il principio di nazionalità, con prefazione di F. Ruffini, Roma, 1920; E. Manni, Il problema della nazionalità, Modena, 1928; J. Meinecke, Cosmopolitismo e stato nazionale, trad. ital., Perugia-Venezia 1930, Vol. 2; E. Ollivier, L'Empire libéral. I, du principe des nationalités, Parigi, 1894; J. H. Rose, Nationality in modern history, Londra, 1916; Seipel, Nation und Staat, Vienna, 1916.

Per ciò che concerne le ripercussioni e le conseguenze dei primi movimenti nazionali in Europa, sul governo ecumenico della Curia romana vedi ancora l'opera già segnalata di L. Elliott Binns D. D., The History of the Decline and Fall of the Medieval Papacy, Londra, 1934.

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