Per circa un anno, fin dal marzo del 1790, a quel che pare, un progetto di Fuga ha ondeggiato innanzi alla mente regale, e, a quando a quando, s'è concretato in qualche cosa come un proposito; ma la tale o tal'altra difficoltà lo hanno sempre fatto sfumare. L'impresa appare così piena di rischi; forse ne verrebbe la guerra civile; sopratutto non potrebbe compiersi senza sforzo. La ignavia sonnolenta a nulla vale: per fuggire, se non si fa in una vache di cuoio, bisogna muoversi da sè. Non sarebbe meglio adottare la loro Costituzione ed eseguirla in modo da mostrare a tutti la sua impossibile esecuzione? Meglio o meno peggio; di certo è più facile. Innanzi a tutte le difficoltà voi dovete solo dire: Vi è un leone nel sentiero; badate, la vostra Costituzione non agirà! Per una persona sonnolenta non v'è sforzo a simulare la morte, – così Madame de Staël e gli Amici della Libertà possono vedere il Governo del Re da molto tempo faisant le mort.
Ed ora che il desiderio eccitato dalla difficoltà ha portato la cosa a un punto, che la mente regale non è più in fra due, che cosa può uscirne? Ammesso che il povero Luigi fosse salvo con Bouillé, che cosa, dopo tutto, potrebbe egli aspettarsi colà? Gli Esasperati Biglietti di Entrata rispondono: Molto, tutto. Ma la fredda Ragione risponde: Poco, quasi nulla. Non è il lealismo una legge di Natura? chiedono i Biglietti di Entrata. Non è l'amore pel vostro Re, il morire per lui, la gloria di tutti i Francesi, – eccettuati questi pochi Democratici? Vediamo un po' che faranno gli edificatori della Costituzione Democratica senza la loro Chiave di vôlta; e come la Francia si strapperà i capelli quando avrà perduto il Rappresentante Ereditario!
Così, Luigi fuggirà; ma non si sa logicamente a quale volta. Diremo, come un Fanciullo maltrattato, il quale, avendo una Matrigna, si lanci indispettito nel mondo; con grande angoscia del cuore paterno? – Povero Luigi, egli fugge da mali noti, insopportabili, verso un cumulo ignoto di bene e di male colorito dalla Speranza. Egli va, come fece Rabelais nel morire, a cercare un gran Forse: je vais chercher un grand Peut-être! Non solo il Fanciullo indispettito, ma l'Uomo savio è spesso obbligato dalle emergenze a far così.
Del resto, gli stimolanti non fanno difetto, nè i maltrattamenti della matrigna, per mantenere al suo giusto punto la risoluzione. I disordini faziosi non cessano; e come potrebbero cessare, tranne che autorevolmente scongiurati, in una Rivolta che è per natura senza fondo? Se il cessare della fazione è il premio della sonnolenza del Re, egli può destarsi quando vuole, e prendere il volo.
Notate, in ogni modo, quali salti mortali compie, quali contorcimenti subisce un Cattolicismo già morto, – abilmente galvanizzato; che è orrido e nello stesso tempo fa pietà a guardare! Giurati e Refrattarî, con le loro tonsure, disputano alla leggiera dappertutto, o smettono dal disputare e si spogliano per la battaglia. A Parigi v'era la sferza quando se ne sentiva il bisogno; al contrario, nel Morbihan della Bretagna, senza la sferza, i Contadini sono in armi, eccitati dal pulpito, e non sanno perchè. Il Generale Dumouriez in missione laggiù, vi trova un fermento acre e tenebroso; e nello stesso tempo constata che si può ancora far molto con la spiegazione e la conciliazione.
Inoltre considerate questo: Sua Santità Pio Sesto ha creduto bene di scomunicare il Vescovo Talleyrand! Certo, considerando questo fatto, noi diremo che non v'è Chiesa viva o morta sulla Terra che non abbia il diritto incontestabile di scomunicare Talleyrand. Il Papa Pio ha il diritto e il potere dalla sua. Ma invero anche Padre Adamo, già Marchese Saint-Huruge, lo ha alla sua volta. Infatti, ecco che il 4 Maggio, nel Palais-Royal, una moltitudine varia e rumorosa, tra cui il Padre Adamo, Saint-Huruge, dalla voce di toro, in cappello bianco, emerge e si fa udire. Con lui, si dice, s'avanza il Giornalista Corsas insieme a molt'altra gente, di quella lavata; perchè nessuna autorità s'interponga. Pio Sesto col suo ermellino e la tiara e l'imperio delle Chiavi è portato in alto; figura di grandezza naturale – fatta di latta e di gomma combustibile. Anche Royou, l'Amico del Re, è recato in effige, con un mucchio di giornali, di quei numeri condannati dall'Ami-du-Roi: combustibile atto al sacrificio. Si pronunziano discorsi, si emette un giudizio, si proclama una sentenza ai quattro venti, con voce taurina. Così, fra grandi applausi, l'olocausto è consumato, sotto il cielo estivo; la nostra Santità di latta e di gomma col suo seguito di vittime s'eleva in fiamme e ricade in cenere; il Papa disfatto; il diritto o il potere, fra tutti i partiti, ha, bene o male, avuto il suo compimento come poteva. Ma, in complesso, da Martino Lutero nella piazza del Mercato di Wittenberg al Marchese Saint-Huruge in questo Palais Royal di Parigi, quanto cammino abbiamo fatto; in che strani territorii siamo stati trasportati! Nessuna autorità può ora intervenire; e la stessa Religione, rattristata da tali fatti, può dopo tutto domandare: Ma che ho da vedere Io in tutto questo?
In questa maniera straordinaria il morto Cattolicismo abilmente galvanizzato, si dimena e saltella. Onde il Lettore s'informerà a proposito della controversia che si agita, qual'è la differenza tra l'Ortodossia o Mia-dossia, e l'Eterodossia o Tua-dossia? La Mia-dossia s'intende che un'augusta Assemblea Nazionale può uguagliare l'estensione dei Vescovadi; che un Vescovo uguagliato, il suo Credo e i suoi Formularî essendo lasciati quali erano, può giurare Fedeltà al Re, alla Legge, alla Nazione, e divenir così un Vescovo Costituzionale. La Tua-dossia, se tu sei Dissidente, significa che egli non può, ma che deve divenire una cosa maledetta. La malvagia natura umana non ha bisogno che d'uniota o almeno del pretesto d'un iota homoiousiano, e scorrerà copiosamente traverso il buco d'un ago; così i mortali andranno sempre chiacchierando e fumando
E, come gli antichi stoici nei loro portici,
Con fiera disputa mantengono le loro chiese.
Questo Auto-da-fé di Saint-Huruge avvenne il 4 Maggio 1791. La Regalità lo vede e non dice nulla.