CAPITOLO II DANTON

Ma più che radere al suolo Longwy, più che rimbrottare i soldati impolverati o le loro mogli, Danton venne iersera a chiedere un Decreto per requisire le armi, dacchè non erano offerte volontariamente. Si facciano «visite domiciliari», a questo scopo, col rigore dell'autorità. Si cerchino armi; si cerchino cavalli, – l'Aristocrazia si fa trascinare nelle sue carrozze, mentre il Patriottismo non può trascinare i suoi cannoni. Si faccia ricerca di munizioni da guerra «nelle case delle persone sospette» – ed anche, quando sembri opportuno, si prendano e si mettano in prigione quelle stesse persone sospette! Nella Prigione i loro complotti diverranno innocui; nella Prigione saranno come ostaggi per noi, e non senza utilità. L'energico Ministro della Giustizia chiese iersera, ed ottenne questo Decreto; da eseguirsi la notte stessa; e si stava eseguendo nel momento in cui quei soldati coperti di polvere furono salutati con la parola Mourir. Si conta che duemila armature sono stato requisite a questo modo; e circa quattrocento teste di nuovi Prigionieri; e, tutto sommato, era tale il terrore, tale l'abbattimento da cui gli Aristocratici erano stati invasi, che tutti, eccettuato il Patriottismo, ed anche il Patriottismo che non fosse stato a quegli estremi, dovevano sentirne pietà. Sì, signori! Se Brunswick ridurrà in cenere Parigi, probabilmente ridurrà in cenere anche le prigioni di Parigi: Terrore orrendo, che se noi abbiamo provato, sapremo anche ispirare con la profondità degli orrori che racchiude; lo stesso fondo pieno di crepacci ci trasposta tutti in queste acque selvagge.

Si può immaginare che agitazione v'era ormai fra i «trentamila Realisti»; i Cospiratori o gli accusati di cospirazione si rannicchiavano sempre più nei loro nascondigli, come Bertrand de Moleville, che guardava ardentemente in direzione di Longwy, con la speranza che il tempo si manterrebbe bello. Essi indossavano gli abiti dei valletti, come Narbonne, «che passò in Inghilterra in qualità di famulo del Dottor Bollman»; mentre Madame de Staël s'ingegnava a discutere con Manuel come una consorella in letteratura, disputando anche col Cancelliere Tallien: una preda d'inenarrabali dolori. Il Realista Peltier, scrittore di pamphlets, ci dà una commovente Descrizione (non mancante d'elevatezza e di colorito) dei terrori di quella notte. Dalle cinque del pomeriggio una grande città è un d'un subito immersa nel silenzio; non si ode che il rullo dei tamburi e lo scalpitio di piedi in marcia; e a quando a quando lo spaventevole tuonare del martello di qualche porta al giungere di un Commissario Tricolore con le suo guardie bleues. Tutte le strade sono deserte – dice Peltier – occupate da guardie ad ogni estremità; si è dato ordine a tutti i cittadini di starsene in casa. Sul fiume galleggiano barche di sentinelle, per tema che si prenda la fuga in acqua; le Barriere sono ermeticamente chiuse. È spaventevole! Splende il sole, correndo serenamente verso l'occidente, in un cielo sgombro, senza vapori; Parigi è come addormentata, come morta: – Parigi trattiene il respiro, per vedere qual colpa cadrà su di essa. Povero Peltier! Gli Atti degli Apostoli e tutta la giocondità degli Articoli di fondo sono scomparsi, dando luogo, invece, ad una serietà amara; la satira elegante è omai mutata in una mordacità volgare (tutta a base di oltraggi); tutta la logica è ridotta a quest'unica tesi primitiva: occhio per occhio, dente per dente! – Peltier, dolorosamente edotto di questo, tien bassa la testa; fugge incolume in Inghilterra, per provocare di nuovo colà la guerra d'inchiostro; – per avere un processo giudicato dalla Giuria in tempo debito, e l'assoluzione che ottiene mediante l'eloquenza d'un giovane Whig, celebrato dal mondo per un giorno.

Dei trentamila, molti, naturalmente, non furono molestati; ma, come dicemmo, circa quattrocento, indicati come «persone sospette», furon presi, e un indicibile terrore invase tutti. Guai a chi è reo di cospirazione, di Anticivismo, di Realismo, di Feuillantismo; che, reo o non reo, abbia un nemico che lo dichiari reo! Quel povero vecchio Signor de Cazotte è preso, e con lui la giovane e amata figliuola, che rifiuta di lasciarlo. Perchè o Cazotte, smettesti dal far romanzi e il Diable Amoureux, per una realtà come questa? E quel povero vecchio del Signor de Sombreuil, quello degli Invalides, anche è preso; uomo guardato bieco dal Patriottismo fin dai giorni della Bastiglia; anch'egli ha una figliuola affettuosa, che non vuol lasciarlo. Son lagrime giovanili a stento rattenute; è la vecchiaia debole e vacillante che appare un'altra volta. – Oh fratelli miei, oh mie sorelle!

Tal'è per chi ha fama, tal'è per chi è noto; tal'è per gli sconosciuti se hanno un accusatore: tutti vanno. Il marito di Lamotte dalla Collana trovasi in queste prigioni (ella da tempo s'è sfracellata sul lastricato di Londra); ma è liberato. Il grosso Le Morande del Courrier de l'Europe va pazzamente avanti e indietro; zoppicando, sulle grucce leggere e bene adatte; ma essi lo lasciano pur zoppicare; – la sua ora non è ancora venuta. L'Avvocato Maton de la Varenne, assai debole in salute, è strappato alla madre e ai parenti; il Tricolore Rossignol (lavorante orefice, già malandrino, e ora uomo che si è fatta una posizione) ricorda un'antica Arringa di Maton! Jourgniac di Saint-Méard va: l'ardito e franco soldato; egli «si trovò nell'ammutinamento di Nancy, nell'effervescente Régiment du Roi», – dalla parte del torto. Ma la cosa più triste è l'Abate Sicard, un prete che non potè giurare, ma che potè fare da insegnante ai sordomuti. Nella sua sezione un uomo, egli dice, gli portava invidia; un uomo, nel momento opportuno, lancia contro di lui un'accusa, che trova presa. Nel quartiere dell'Arsenale vi sono cuori muti che gemono, con segni, con gesti selvaggi; egli, il miracoloso consolatore, il donatore della parola, è rapito loro.

Con gli arresti di questa notte del Ventinove, e con quelli che sono seguiti, più o meno, giorno e notte, fino al Dieci, si può immaginare che cosa erano ormai divenute le prigioni: agglomeramento e confusione; e che urtarsi, che scompiglio, che veemenza, che terrore! Delle povere amiche della Regina, che l'avevano seguita al Temple, e poi erano state mandate in altre prigioni, alcune, come la Governante de Tourzelle, son lasciate libere; non così la povera Principessa di Lamballe, che aspetta nelle celle della prigione La Force altri eventi.

Fra tante centinaia di persone colpite da mandati di arresto, che sono trascinate nell'Aula Municipale o in quella delle Sezioni, nelle Case di detenzione preventiva, e sospinti ivi come armenti in un ovile, dobbiamo far menzione di un altro: Caron de Beaumarchais, autore di Figaro, vincitore dei Parlamenti di Maupeou e dei cani dell'inferno di Goezman; una volta annoverato fra i iSemidei; ed ora? Noi lo lasciammo nel suo apogeo; qual terribile decadenza, quando di nuovo fissiamo su di lui lo sguardo! «A mezzanotte (era ancora il 12 Agosto) il servo, in camicia», cogli occhi stralunati, entra in camera: – Signore, alzatevi; tutto il popolo viene a cercarvi; essi picchiano da sfondare la porta. «Difatti picchiavano in una terribile maniera (d'une façon terrible). «Infilo il mio abito, dimenticando il gilè, con in piedi le sole pantofole, e gli parlo». – Ed egli, ohimè, non fa che rispondere con delle incoerenze, delle interiezioni, preso da timor panico. Attraverso le imposte e le fessure di fronte e di dietro, i foschi lampioni della strada riflettono figure truci e squallide che rumoreggiano tenendo alte le picche; e voi correte all'impazzata, cercando un'uscita che non potete trovare: – e dovete rifugiarvi nella credenza, a pie' della scala, e restarvi palpitante, in quel costume incompleto, mentre i lumi danzano attraverso il buco della serratura, scalpitano i piedi sulla vostra testa, e un tumulto satanico «si prolunga per quattr'ore e più»!E delle vecchie Signore del quartiere balzarono in piedi spaventate (ci fu detto il mattino seguente); suonarono per le loro bonnes e si fecero portare delle gocce di cordiale, lamentandosi con acute esclamazioni; dei vecchi Signori poi, in camicia, «saltarono su pei muri dei giardini», mettendosi a correre, benchè nessuno li inseguisse; uno di essi sfortunatamente si ruppe una gamba. Intanto le sessantamila armature d'Olanda (che mai arrivano), e l'ardita trovata commerciale sono andate a finire così male!

Beaumarchais se la sgattaiolò per quella volta; ma non fu così l'altra volta, dieci giorni dopo. La sera del ventinove egli è ancora in quel caos delle prigioni, lottando nella più triste condizione, impotente ad ottenere giustizia o udienza. «Panis si gratta la testa» quando gli parlate, e si allontana. Frattanto sappia l'amatore di Figaro che il Procureur Manuel, fratello in letteratura, lo trovò e lo liberò ancora una volta. Ma il povero Semideo, spogliato ormai del suo splendore, doveva nascondersi nei granai, andar ramingo pei campi in cultura, palpitando per la vita; doveva attendere sotto le grondaie, starsene nell'oscurità «sui Boulevards fra i ciottoli e i rottami delle vie», anelante di ricevere una parola da un Ministro o da uno Scrivano di Ministro, intorno a quei malaugurati moschetti olandesi, senza mai ottenerla; – struggendosi nell'ipocondria, nel terrore, e in una rabbia canina repressa; oimè, come il veloce e astuto segugio, un tempo degno d'appartenere a Diana, rompe adesso i suoi vecchi denti rodendo basalto; e deve «fuggire in Inghilterra», e, tornando, deve cacciarsi in un angolo, e giacere tranquillo, senza denti (senza danaro). Pensi a tutto questo l'amatore di Figaro, e ne pianga. Qui noi, senza piangere, ma non senza tristezza, diamo il nostro addio al compagno mortale appassito. II suo Figaro è tornato sulla scena francese, e oggigiorno è trovato qualche volta la migliore produzione. E invero, finchè la vita dell'uomo si fonderà soltanto sull'artificiale, sull'arido; mentre ogni nuova Rivolta, ogni cambiamento di dinastia, diviene nient'altro che un nuovo strato di aridi rottami, e il sottosuolo resta nascosto; non è forse bene protestare contro una tal vita, in tante maniere, e anche nella maniera di Figaro?

Share on Twitter Share on Facebook