CARLOTTA con un grande vassoio su cui sta preparata la colezione, dal fondo. Quindi EGISTO dalla sinistra in veste da camera. Detti.
Carlo. ― Agnese, tu mi metti senza volerlo nella condizione di parerti scortese: non so se quest'estate potremo andare ai bagni; ma temo assai di no.
Agnese. ― Per qual motivo, Carlo?
Carlo. ― Per quel motivo (fa il gesto di contar danaro) che non si dice.
Anna. ― Siccome però io non sto senza andare ai bagni, e sopratutto poi non sto senza mia figlia, essa verrà con me.
Agnese. ― Ne parleremo. Sicchè vieni, zio?
Egisto (dalla sinistra). ― Ma se sono qui!... Buon giorno. [72]sorella... Un bacio, bella nipote... Me lo permetti sempre un bacio a tua moglie?
Carlo. ― Si; ma siediti una volta, e bada che la bistecca si raffredda.
Egisto. ― Bistecca? Mi pare anche un po' abbrustolita. Carlotta, si vede che tu ci hai il damo!
Carl. ― Se lei avesse appetito!
Egisto. ― Da mangiare carne no. Ieri sera ho cenato al Club tardissimo.
Anna. ― Avrai fatto un'indigestione.
Egisto. ― Perchè ho cenato male. Una buona cena si digerisce sempre bene. Più tardi andrò da Doney a prendere la mia granita al caffè colla panna. Se vorrai tenermi compagnia, Carlo...
Carlo. ― No, no; io tiro più al sodo. Vedi, mangio anche la tua... Già sono così piccole...
Carl. ― Sono come le dànno.
Carlo. ― Le dànno come si pagano.
Carl. ― Vorrebbe forse dire?
Carlo. ― Dire no, vorrei mangiare, che oggi fino alle sei e mezzo non posso venire a desinare.
Anna. ― Per me terrai pronto per le sei come al solito.
Agnese. ― Via, si vedrà!... Guarda di venire mezz'ora prima. (Carlotta esce dal fondo)
Egisto. ― Tu sei sempre sicuro di avere appetito... Come t'invidio!
Carlo. ― Senti. Alle sette io era già alla stazione; alle nove a cercare del Faustini al palazzo Belmonte...
Egisto. ― In via Larga.
Carlo. ― In via Cavour; alle dieci in dogana a porta al Prato, alle dieci e tre quarti in casa.
Egisto. ― Se io mi fossi fatto scarrozzare tre ore sarei morto.
Carlo. ― Che scarrozzare? A piedi. Ho fatto i miei affari, ho acquistato quest'appetito che ti fa invidia, ed ho risparmiato sei lire, due giornate di un lavorante.
Anna. ― (Ed è dei Valori!)
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