SCENA IX.

BOBI dal fondo. Detti.

Bobi. ― Se lo diceva io ch'eravate qui tutti. (starnuta) Accidenti!

Mart. ― A te!

Bobi. ― Ora che non faccio più nulla, sono raffreddato, mondo ladro!

Ambr. ― Provati a sudare.

Bobi. ― Se non posso!

Oreste. ― Se vuoi sudare di sicuro, il modo te lo mostro subito: provati a fare il galantuomo.

Gli altri. ― Bravo!

Bobi. ― Bada veh! che te ne suono tante!

Mart. ― Che tu possa esse massò... Non è buono che a minacciare i ragazzi lui! Provati con me, su!

Bobi. ― Zitto là che ho fatto per celia. Dunque ci aggiustiamo una volta col Faustini?

[139] Mart.― Si vede che non hai letto il suo regolamento. Orario di dodici ore e tutti pagati a cottimo!

Bobi. ― Questa veramente mi pare una porcheria poco pulita: se non si lavora, non si mangia, perdinderindella!

Genn. ― E sulfeggià? Chi sulfeggia, cacciato su due piedi! (a Bobi) Ah managgia a te che c'hai fatto fa a' rivoluzione contro maestro Valori!

Mart. ― Sì; abbiamo fatto un bel guadagno a darti retta; miseria in casa e mortificazioni in piazza!

Bobi. ― Che mortificazioni! È tutto per noi questo popolo!

Mart. ― Già, gli è tanto per noi che dal dì dello sciopero non ha più aperto una bottega.

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