NICOLETTA dalla destra. Detti.
Nicol. — Quel povero Balletti a momenti ti fa piangere e a momenti... Ma Carlo si sente male?
Gold. — Non è nulla... Un po' di nervi...
Ant. — Chénier l'ha fatto inquietare senza volerlo...
Gold. — Allontana quel braciere, Tonino... e accendi una volta il lume.
Nicol. — (O Dio!) (piange)
Ant. — (Ohimè!) Non c'è più candele, zio... Ma appena sono andati via quegli altri, scendo subito a pigliarne.
Gold. — Bravo... Intanto qui tutti e due... le vostre mani... Chi è che piange?
Ant. — Nessuno!
Nicol. — Nessuno!
Gold. — Lo sapete bene che non ho mai potuto sentire a piangere!... E ora meno che mai... E poi la mia parte... una lunga parte! l'ho recitata... e bisogna pure che rientri nelle quinte... Non era a Parigi che volevo fare l'ultima scena, oh no! ma laggiù... laggiù nella mia Venezia!...
Ant. — La Venezia della tua riforma! La Venezia delle tue prime vittorie!
Gold. (si rasserena in volto e si abbandona assopito sul guanciale). — Venezia!
(Antonio va sulla soglia della destra a chiamare con un cenno gli altri)