Che i moti celesti universalmente considerati sono due, e tra di loro quasi contrarii.

Poi che più di sopra s'è provato, i corpi celesti muoversi circolarmente, sèguita che veggiamo se un solo sia il moto universale di tutti i cieli, o pure sia necessario constituirli più d'uno.

E prima, niuno può dubitare del moto velocissimo diurno, al quale noi veggiamo il sole, la luna e tutte l'altre stelle erranti e fisse, dentro allo spazio di 24 ore, muoversi dall'oriente, e, passando per l'occidente, ritornare al primo termine. Ma se considereremo poi alcun de i pianeti, vedremo, come a questo moto si vanno a poco a poco ritirando verso l'oriente, lasciando le stelle fisse sue vicine verso le parti occidentali: la qual apparenza è stata una delle cause, ch'hanno mosso a credere gli astronomi che, oltr'al moto commune da oriente in occidente, ciascuno de i pianeti abbia un moto più tardo, retrogrado da occidente verso oriente.

Ma qui potria alcuno dire, non esser necessario porre tal moto secondo, per questo che i pianeti si ritirino verso l'oriente; ma che può bastare il solo moto primo, con dire, ne i pianeti esser meno veloce che nelle stelle fisse: e così apparisce, verbi gratia, che la luna si ritiri verso l'oriente di giorno in giorno, non perchè in lei sia tal moto, ma perchè più tardamente delle stelle fisse va da oriente in occidente; la qual maggior tardità causa che lei rimanga indietro. Questa opinione potria salvare tal apparenza, quando nel moto de i pianeti non si scorgesse altra diversità che il restare in dietro: ma hanno di più i pianeti questo, che, nascendo sempre le stelle fisse ne i medesimi luoghi, e tramontando in tutti li tempi appresso i medesimi punti, ed inalzandosi sempre sopra terra secondo l'istesse altezze, i pianeti nondimeno vanno continuamente mutando i luoghi de i loro orti e de gli occasi, e così variando di giorno in giorno le loro maggiori altezze sopra la terra le quali cose a niun modo potriano accadere, quando gli orbi loro avessero un solo moto da oriente in occidente. Perchè dunque, se non per altro, almeno per questa seconda apparenza, siamo constretti a porre, oltre il primo, anco il secondo moto negli orbi de i pianeti; e potendo noi con tale nuovo moto assegnare sufficientemente le cause di queste apparenze e di quelle; però con gran ragione affermeremo, muoversi detti cieli di doppio moto, ciò è del moto universale e commune da oriente in occidente in 24 ore, e del proprio e particolare da occidente in oriente: mediante il qual moto vengono i pianeti a ritirarsi verso oriente, e variare i punti de i loro nascimenti ed occasi, ed accrescere e diminuire le loro elevazioni sopra terra.

Ma quale e quanto sia questo moto, e sopra che polo si faccia, e come non solo competa a gli orbi de i pianeti, ma ancora alla sfera stellata, si dichiara distintamente più abbasso, doppo che si saranno manifestate alcune altre cose, l'intelligenza delle quali è necessario che preceda quello che in questa speculazione a dire ci resta.

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