Le proprietà di quelli che abitano sotto l'equinoziale sono, prima, che hanno il giorno eguale alla notte, sempre passando il loro orizzonte per i poli, e perciò segando tutti i paralleli ad anguli retti ed in parti uguali. Secondariamente, ad essi nascono e tramontano tutte le stelle, già che vedono l'uno e l'altro polo. Terzo, hanno due estati e due inverni; perchè il sole, trovandosi ne i punti de gli equinozii, passa per il lor zenit, onde, ferendoli ad angoli retti, cagiona il maggior caldo; e discostandosi dall'equinoziale, una volta verso l'un tropico, ed un'altra verso l'altro, produce due stagioni più fredde mediante il suo discostamento dal punto verticale. Finalmente, hanno tutte le diversità d'ombre; ciò è trovandosi il sole nell'equinoziale, nel suo nascere produce l'ombra occidentale, e nel tramontare orientale, e nel mezo dì fa l'ombra perpendicolare; ma quando il sole si trova ne i segni settentrionali, passando nel mezo giorno il sole tra il loro zenit e 'l polo artico, si fa l'ombra australe; ma trovandosi ne i segni meridionali, l'ombra meridiana si distende verso settentrione.
Quelli, il zenit de' quali è fra 'l circolo equinoziale ed il tropico di Cancro, convengono con li sopradetti nell'aver tutte l'ombre, ed in aver due estati, le quali però sono distinte da due inverni, disuguali in lunghezza ed in freddo: però che, quando il sole arriva al lor zenit e quindi passa verso 'l settentrione, non si scostando molto, fa l'inverno breve e non molto freddo; ma doppo l'esser, partendosi dal tropico di Cancro, ritornato al lor zenit, e quindi passando verso il tropico di Capricorno, farà l'inverno maggiore, perchè s'allontana molto più dal lor vertice. Sono differenti da gli altri sopradetti nell'aver i giorni non più eguali alle notti, e nell'aver alcune stelle che mai non tramontano, ed altre che mai non nascono; che sono quelle, la cui distanza da i poli è minore dell'elevazione del polo sopra l'orizonte.
Seguono quelli, il zenit de i quali è nel tropico di Cancro. Questi mancano d'un'ombra, ciò è della meridiana, non passando il sole mai, oltre al loro zenit, verso le parti settentrionali; hanno i giorni e le notti maggiormente disuguali; hanno una sola estate ed un verno, essendo una l'approssimazione del sole al lor zenit, ed anco il discostamento; numero maggiore di stelle appariscono sempre, ed altre restano occulte.
Sèguita il sito di quelli, il zenit de' quali è fra 'l tropico e 'l circolo artico. A questi manca, oltre all'ombra meridionale, la perpendicolare ancora: nel resto convengono con li sopradetti, ma però con maggior diversità tra 'l verno e l'estate, tra l'inegualità de' giorni, e l'apparire proporzionatamente maggior numero di stelle.
Quelli, il cui zenit è nel circolo artico, hanno l'orizonte che tocca li due tropici, lasciando quello di Cancro tutto sopra, e l'altro sotto: dal che ne sèguita che trovandosi il sole nel solstizio estivo, abbiano quel giorno di 24 ore continue, senza punto di notte, come, per lo contrario, hanno nell'altro solstizio una notte continua di 24 ore; diminuendo poi e quello e questa, secondo ch'il sole passa ne i paralleli più vicini all'equinoziale. Ed è manifesto, come a questi appariscono sempre tutte le stelle che sono fra il tropico di Cancro ed il polo artico, occultandosi tutte l'altre dentro all'altro tropico. In oltre, perchè il lor zenit è nel circolo artico, descritto da un polo del zodiaco, è chiara cosa, che una volta il giorno, mediante la diurna revoluzione, esso polo del zodiaco si congiungerà col zenit, e, per conseguenza, il zodiaco si unirà con l'orizonte; ma passato quel momento della congiunzione di detti punti, la metà del zodiaco ascenderà sopra l'orizonte, e l'altra s'asconderà: tal che i sei segni del zodiaco, che sono dal principio di Capricorno per l'Ariete fino al primo punto di Cancro, nascono in un momento, e gli altri sei seguenti ascendono con tutto l'equinoziale; e però, trovandosi il sole nel primo punto di Cancro, fa il giorno di 24 ore continue, dovendo con la metà seguente del zodiaco nascere tutto l'equinoziale.
Quelli, il cui zenit è fra 'l circulo artico ed il polo, averanno non solamente tutto il tropico di Cancro sopra l'orizonte, ma ancora alcuno de i paralelli a esso tropico vicini, e più e meno secondo che il loro zenit si slontanerà molto o poco dalla circonferenza d'esso circolo artico; dal che ne sèguita, che tutt'il tempo nel quale il sole si tratterrà in essi paralelli, non tramonterà già mai, e farà giorno continuo per uno, due o tre mesi, etc., secondo la moltitudine di essi paralelli. Ed è manifesto ancora come una parte del zodiaco precedente al solstizio estivo, ed altrettanta consequente, apparisce sempre sopra l'orizonte; ma, per l'opposito, circa l'altro solstizio altrettanto arco dimora sempre sotto l'orizonte, e per altrettanto tempo fa notte continua. È, oltre a ciò, cosa molto notabile, che, sendo in tale posizione di sfera alcuni segni di zodiaco che mai non nascono, ed altri che mai non tramontano, di quei che nascono e tramontano, quei che sono attorno l'equinozio della primavera, come sono l'Acquario, Pesci, l'Ariete ed il Toro, nascendo vengono fuora con ordine prepostero, ciò è che prima nasce il Toro, poi l'Ariete, poi i Pesci, e doppo l'Acquario; nulla di meno, nel tramontare seguono l'ordine diretto, tramontando prima l'Acquario, di poi i Pesci, e l'Ariete, ed il Toro. Il contrario avviene de i segni intorno all'altro equinozio, i quali, nascendo ordinatamente, ciò è prima il Leone, poi la Vergine, la Libra, e 'l Scorpione, nel tramontare si ascondono con ordine converso, tramontando prima il Scorpione, poi la Libra, doppo la Vergine, ed ultimamente il Leone.
Quelli, finalmente, il zenit de' quali è il medesimo ch'il polo del mondo, hanno l'equinoziale per orizonte: dal che ne sèguita, che li sei segni del zodiaco settentrionali siano sempre sopra l'orizonte, e gli altri sei già mai non appariscono; e che, per conseguenza, abbino sei mesi continui di giorno, ed altri sei di notte. A questi niuna stella già mai nasce o tramonta; ma quelle che sono tra l'equinoziale ed il polo artico, perpetuamente gli appariscono, e se li vanno intorno intorno aggirando, e l'altre se gli occultano sempre: la lor ombra parimente se li va volgendo intorno in giro; dal che sono adimandati amphiscii, cioè circumumbratili.