Capitolo I. Campagna di Francia.

A chi ha la pazienza di leggermi — io accennerò una circostanza, che sembrerà straordinaria — ma che pure è verissima — e sulla quale preferisco lasciare i commenti al lettore -

Ch'io non sia entrato nelle buone grazie della Monarchia Sabauda al mio arrivo in Italia dall'America nel 1848 — è cosa naturale — Ch'io abbia suscitato delle antipatie fra i suoi servitori, dal primo Ministro ai generali dell'esercito — e da questi agli ultimi uscieri — innestati all'esistenza del governo reggio — era pure conseguenza normale degli uomini e delle cose -

Ciocchè non posso esattamente spiegarmi — si è: la sfavorevole accoglienza fattami da quegli uomini, che ponno chiamarsi giustamente, i luminari del moderno periodo di risorgimento nazionale, e che ne furono tanto benemeriti — come per esempio Mazzini, Manin, Guerrazzi, ed alcuni de' loro amici -

La stessa sorte toccommi in Francia nel 1870 e 1871 — Eppure in Francia come in Italia, io ho trovato una simpatia entusiastica tra le popolazioni — certamente molto superiore al mio merito -

Il governo della difesa nazionale, composto di tre onesti individui, e che meritavano la fiducia del paese — mi accolsero imposto dagli avvenimenti — ma con freddezza — Coll'intenzione [410] manifesta — come certe volte m'era succeduto in Italia — di volersi servire del mio povero nome — ma non altro — ed in sostanza privandomi dei mezzi necessari, per cui la cooperazione mia poteva riuscir utile.

Gambetta, Cremieux, Glais-Bisoin — individualmente furono con me gentili — ma, il primo più di tutti, su cui avrei dovuto aspettarmi — se no, sua simpatia individuale — almeno su d'un concorso attivo ed energico — mi lasciò in abbandono per un tempo prezioso -

Nei primi di Settembre 1870 fu proclamato il governo provvisorio in Francia — ed io il 6 offrì i miei servigi a quel governo — che ebbe sempre vergogna di proclamarsi Republicano -

Il governo Francese stette un mese, senza rispondermi — tempo prezioso, in cui si poteva far molto — e che fu perduto o pochissimo si fece — E qui giova ripetere: esser grande errore dei popoli, che rimangono padroni di loro stessi — come successe alla Francia ed alla Spagna in due settembre consecutivi — di non eleggere il governo di un solo Onesto col nome di Dittattore od altro — ma d'un solo! Non ricorrere ai governi molteplici, generalmente di dottori, che passano la maggior parte del tempo a deliberare, invece di agire celeremente, come esigono le urgenti circostanze -

In Francia, anche peggio fecero — in luogo d'uno molteplice, ve ne furono due — E tutti conoscono il risultato del difettoso sistema -

Invece, eletto un solo — quel desso — avrebbe probabilmente, identificato la sede del Governo col suo quartier generale — ciocchè in sostanza ebbero i Prussiani — e che diede loro tanto immenso vantaggio sui loro avversari — Ed in luogo d'una Babele, la Francia avrebbe avuto un governo forte -

Solo in principio di ottobre, seppi che sarei accolto in Francia — ed il generale Bordone, a cui solo si deve la mia accettazione — venne a cercarmi in Caprera — col piroscafo la Ville de Paris capitano Coudray — e collo stesso giunsi a Marsiglia il 7 ottobre 1870 — Esquiros prefetto dell'illustre città — e la popolazione entusiasmata, mi accolsero festosamente — ed ivi un telegramma del governo di Tours mi chiamava immediatamente presso dello stesso — Giunsi a Tours ove trovai Cremieux, e Glais-Bisoin, ambo uomini simpatici, e che credo onestissimi — non sufficienti però a sollevare la Francia dalla tremenda [411] sventura, in cui l'avea precipitata il Buonaparte — Essi poi appartenevano ad un sistema di governo vizioso — in cui, anche colla capacità di fare il bene, non lo potevano -

Gambetta giunto in pallone il giorno dopo — scosse alquanto l'inerte macchina governativa, la galvanizzò, improvvisò dei mezzi immensi; ma fu da meno lui stesso, delle circostanze, sia per il motivo del difettoso governo — per l'erronea disposizione di affidare il nascente esercito agli stessi uomini dell'impero, che avevano perduto il primo — sia per mancanza dell'esperienza necessaria in tali terribili frangenti. A Tours perdetti vari giorni, per l'indecisione del governo — e mi trovai sul punto di dovermene tornare a casa — perchè compresi: volersi, come già dissi, servirsi del mio povero nome — e non altro — L'incarico che si voleva darmi era quello di organizzare alcune centinaia di volontari Italiani che si trovavano a Chambery, ed a Marsiglia — Dopo varie controversie con cotesti Signori — mi recai finalmente a Dole per raccogliere quelli elementi d'ogni nazionalità, che dovevano servire di nucleo al futuro esercito dei Vosges -

I Prussiani marciavano su Parigi — dopo Sedan — e naturalmente sul loro fianco sinistro — ove s'addensavano le nuove reclute della Francia essi dovevano tenere dei fiancheggiatori — e questi stessi fiancheggiatori comparvero alcune volte sino nei dintorni di Dole — ove tenevo i pochi uomini da me riuniti, in via d'organizzazione — poco equipaggiati e male armati per molto tempo. Il nostro contegno comunque fu energico — prendendo posizione a Mont Rolland prima e poi nella foret de la Serre — dimodocchè Dole fu inviolato in tutto il tempo che noi vi soggiornammo — Marciando l'esercito nemico su Parigi, era naturale, si dovesse minacciare almeno la sua linea di operazione, dal Reno alla capitale della Francia — e tale necessità fu sentita dal governo della difesa — che inviava nei Vosges, la maggiore parte dei corpi dei Franchi-tiratori — ed il generale Cambriels, con una trentina di milla uomini, delle nuove leve dei mobili — alcuni battaglioni del vecchio esercito, e qualche pezzi d'artiglieria — Tutte quelle forze, furono respinte dai Vosges su Besançon, dal preponderante nemico, mentre ci trovavamo ancora a Dole — ed il prefetto Ordinaire di Besançon, mi telegrafò per due volte, acciò mi recassi da lui, per provvedere ai mezzi d'impedire lo sbandamento delle forze suddette -

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Il Sig. Ordinaire avea ideato di ragranellare sotto il mio comando tutte le frazioni di corpi esistenti nel dipartimento — ed io ero stato accolto da tutte quelle truppe e dalla popolazione di Besançon, collo stesso entusiasmo come se trovato mi fossi in Italia. Ma il Sig. Gambetta, giunto poco dopo, trovò bene di conciliare ogni cosa, e rimettere agli ordini del generale Cambriers, tutte le forze riunite dell'Est -

Si osservi che il generale Cambriers, alegava: d'aver bisogno di riposo per curare una ferita alla testa, che assai lo incomodava -

Da Dole, ebbi ordine in Novembre, di portarmi colla gente nel Morvan, minacciato dal nemico, e minacciato lo importante stabillimento metallurgico del Creusot — Io scelsi Autun per porvi il mio quartier generale — Ivi trovammo la popolazione alquanto intimorita per l'avvicinarsi dei Prussiani — per cui s'erano gettarti nel fiumicello Arroux, i soli due piccoli pezzi esistenti -

L'arrivo degli Italiani di Tanara, quei di Ravelli, alcuni Spagnuoli greci e Pollacchi, ed alcuni battaglioni di mobili — cominciarono a rialzare un po' l'effettivo del nostro nucleo d'esercito -

Con alcuni pezzi di montagna cominciò la nostra artiglieria — che furono seguiti, da due batterie da 4 rigate di campagna -

Alcune guide a cavallo, composte per la maggiore parte d'Italiani, e che divennero due squadroni completti, verso la fine della campagna — così successe colla cavalleria di linea Francese che cominciò con un distaccamento di trenta uomini di cacciatori a cavallo — e verso il termine della guerra, s'acrebbe sino a un reggimento completto.

Si organizzarono tre brigate: la prima comandata dal generale Bosak — la seconda dal colonnello Delpech, che poi passò sotto gli ordini del colonnello Lobbia — e la terza comandata da Menotti -

Alcune compagnie di Franchi-tiratori — comandate: una dal Tenente Colonnello Odoline, altra dal T.te col.o Braün — una terza dal Tte Col.o Grouchy — la quarta dal Tte Col.o Loste — una quinta dal Maggiore Ordinaire — e tutte meno Braün, operando agli ordini di Menotti, e facendo parte della sua 3ª brigata — Tutte queste compagnie operarono durante l'organizzazione — come truppe attive tra le collonne del nemico che incomodavano assai -

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La 4ª brigata, sotto il comando di Ricciotti — si componeva da principio, di sole compagnie di Franchi-tiratori — operando in collonne volanti, come gli altri — e nell'ultimo della campagna la stessa quarta brigata venne accresciuta con alcuni battaglioni di mobilizzati -

Capo di Stato maggiore dell'Esercito il generale Bordone — quest'uomo che più fece per la mia andata in Francia — e che tanto fu avversato — io lo credo tutt'altro che perfetto — e poco conosco dei suoi antecedenti — se non sia nella campagna del 60 nell'Italia meridionale, ove venne col bravo Deflotte — ed ove servì meritamente — Comunque, in onore del vero, io devo confessare ch'egli giovò sommamente all'organizzazione dell'esercito — all'acquisto di ogni cosa necessaria e ch'ebbe un contegno da prode sui campi di battaglia -

Nello stato mio infermo — egli poi, supplì a me stesso in ogni circostanza -

Come secondo capo di Stato Maggiore, il collonnello Lobbia fu pure molto utile -

Mio capo del quartiere generale il collonnello Canzio — sinchè egli prese il comando della 5ª brigata, a cui agiunse la 1ª dopo la morte del generale Bosak.

Canzio fu surrogato al comando del quartier generale dal Maggiore Fontana -

Il comandante dell'artiglieria dell'esercito fu il collonnello Olivier -

Il comandante Bondet, che chiamato all'esercito della Loire, vi morì — comandò il primo nostro distaccamento di trenta uomini di cavalleria — Il reggimento di cavalleria, alla fine della campagna, venne comandato dal maggiore d'uno squadrone d'Ussari, di cui non ricordo il nome.

I due nostri squadroni di guide, furono organizzati dal comandante Parlatti -

Il D.re Timoteo Riboli fu capo dell'ambulanza — Il sott'intendente Beaumés — servì da intendente sino all'arrivo d'uno di questi — il di cui nome non ricordo -

Il pagatore fu il Collonnello Martinet -

Capo del Telegrafo il collonnello Loir -

Capo del genio — collonnello Gauklair -

Comandante di piazza, presso il quartier generale il T.te Col.o Demay -

Non ricordo il nome del presidente della corte marziale.

Con tale organizzazione un po improvvisata, noi movemmo [414] verso la metà di Novembre per Arnay le Duc, e la valle de l'Ouche che scende a Dijon, ove si trovava l'esercito Prussiano di Werden, che minacciava la vallata del Rodano — e che teneva i suoi avamposti verso Dole, Nuits, Sombernon ecc. — taglieggiando con delle scorrerie, tutt'i paesi circonvicini -

Il sedicente esercito dei Vosges, in numero dai sei agli agli otto milla uomini tutto compreso — marciava dunque contro l'esercito vittorioso di Werden di circa venti milla uomini, con molta artiglieria e cavalleria.

Ebbero luogo alcune scaramuccie coi nostri Franchi-tiratori di poco conto — se si eccetua la brillante impresa di Ricciotti su Chatillon sur Seine e quella di Ordinaire.

Nella prima massime, i Franchi-tiratori della 4ª brigata, eseguirono una magnifica sorpresa — Essa è narrata nell'ordine del giorno seguente:

ORDINE DEL GIORNO.

I Franchi-tiratori dei Vosges, i cacciatori de l'Isére, i cacciatori delle Alpi (Savoiardi), il battaglione del Doubs, ed i cacciatori dell'Havre, che sotto la direzione di Ricciotti Garibaldi, han preso parte all'affare di Chatillon, hanno ben meritato della Republica.

In numero di 400, essi assalirono circa 1000 uomini — li sconfissero, fecero loro 167 prigionieri tra cui 13 ufficiali — presero 82 cavalli sellati, 4 vetture d'armi e munizioni — ed il carro della posta — I nostri ebbero 6 morti e 12 feriti — più i nemici — Raccomando i prigionieri alla generosità Francese. Arnay le Duc 21 Novembre 1870

G. Garibaldi

Si può dire: che in generale tutti i nostri franchi-tiratori, diventavano ogni giorno, più temibili al nemico -

Nella prima occupazione di Dijon per i Prussiani, mentre noi erimo ancora tra Dole, e la forêt de la Serre — si tentò un'attacco di notte su quel nemico, pensando — come si diceva: esser la popolazione di Dijon, disposta a difendersi. E considerando lo stato, in cui si trovava la gente ch'io comandava — era veramente una temerità, la risoluzione nostra: voler andare a misurarsi con un nemico tanto superiore di numero — vincitore di tante battaglie, e quindi aguerritissimo — Ma si trovava — dicevano: la [415] popolazione Digionese combattendo e noi andavamo volentieri a dividerne i pericoli -

Già erimo a poche miglia della capitale di Borgogna — quando un messo della città ci anunziava: essersi Dijon arreso, e proibita la resistenza dalle autorità municipali — Retrocedemmo allora verso le nostre posizioni -

Giunti circa alla metà di Novembre — ora — nulla ancora s'era da noi operato, tranne i nostri franchi-tiratori — e non mancavano alcune voci d'impazienza, tra i nostri, bramosi al solito di misurarsi col nemico — e forse alcuni lamenti sulla nostra inazione, da parte di coloro stessi che ci negavano i mezzi per un'azione energica — quindi qualche cosa conveniva fare -

Misurarsi in un'attacco di giorno, contro l'esercito di Werden, che occupava Dijon — sarebbe stato stoltizia, e ve n'era proprio da non tornar più indietro — Si poteva fare una prova di notte — Di notte la diversità delle armi, spariva — Giacchè anche in Francia c'eran toccati i soliti ferracci — e questi, nelle tenebre, potevano sembrare i fucili ad ago, con cui erano armati i nemici nostri — Poi, io sono persuaso: che non si deve sparare in un'attacco di notte — massime da militi nuovi — Mentre il piccolo esercito dei Vosges — marciava verso Dijon per la vallata dell'Ouche — tutti i corpi di Franchi-tiratori nostri, per la maggior parte trovavansi sulla nostra sinistra, colla 1ª brigata — e convergevano tutti su di noi, per prender parte all'impresa -

La mattina del 26 novembre, essendo io montato a cavallo a Lentenay, per riconoscerne l'altipiano — trovavomi collo Stato Maggiore e quartier generale su quelle alture — quando una collonna d'alcune migliaia di Prussiani, colle tre armi — uscita da Dijon, avanzavasi per la strada maestra verso noi -

La posizione di Lentenay è formidabile, verso il fiume Ouche — Dalla parte dell'altipiano però, verso Paques, e Prenois, essa è complettamente dominata, e intenibile contro forze superiori — Io feci in conseguenza, salire da Lentenay, sull'altipiano, tutte le forze nostre, che si trovavan nel villagio, e collocarle a misura che arrivavano, nei loro posti di battaglia, destra e sinistra della strada per cui giungevano — e lasciando sulla stessa strada alcuni battaglioni in collonna, come riserve — e per una carica decisiva, in caso il nemico si spingesse sino nelle nostre linee -

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La maggior parte della 3ª Brigata, che formava il nerbo delle forze nostre — occupava la sinistra schierata nell'orlo del bosco, ed avendo le sue linee di tiratori in fronte, sul ciglione della collina, che dominava il bosco suddetto — Le riserve nella strada appartenevano pure alla 3ª Brigata.

I carabinieri Genovesi, eran collocati all'estrema sinistra, e la nostra artiglieria, composta d'una batteria di campagna da 4 rigata, e da due batterie di montagna, si era collocata alla sinistra dei Genovesi — per esser la posizione dominante tutte le altre -

Sulla nostra destra, eranvi i franchi-tiratori di Loste — che furono poi rinforzati da quei di Ricciotti e da altri -

La poca cavalleria, formata da trenta cacciatori, e da alcune guide — s'era collocata in fronte del centro nostro, in una depressione del terreno — Si vede quindi: consistere la forza principale nostra, della 3ª brigata — formando da essa sola, centro, sinistra, e riserva — in tutto 3 milla uomini circa — E la sedicente 4ª brigata, tutta di franchi-tiratori — non contando più di 4 o 5 cento uomini in quel giorno — e che con tutti gli altri franchi-tiratori, potevano ascendere a circa due milla uomini — In tutto dunque non più di 5 milla -

Nel combattimento di Lentenay — 26 Novembre 1870 non presero parte la 1ª e la 2a brigata — La 1ª impegnatasi nel giorno anteriore verso Fleury, — ed erasi in conseguenza di quella pugna, ritirata verso Pont de Pany — La 2ª era in marcia, ed arrivò il 27 a Lentenay -

Il reggimento Ravelli della 3ª brigata composto d'italiani, era pure assente verso l'Ouche -

5º periodo 1870.

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