CAPITOLO XLII. Arrivo al Salto — Vittoria del Tapeby.

La provincia di Corrientes, dopo la battaglia dell'Arroyo-grande, era ricaduta sotto la dominazione di Rosas; ma la resistenza ammirabile di Montevideo — ed alcune altre favorevoli circostanze — la chiamarono nuovamente all'indipendenza -

I fratelli Madariaga, principali autori di quella bella rivoluzione, avevano chiamato il generale Paz da Montevideo preponendolo al comando dell'esercito — Il vecchio, e virtuoso generale, colla propria fama e capacità avea indotto il Paraguay — ad un'alleanza offensiva e difensiva; e quello Stato avea riunito a Corrientes, un contingente d'esercito rispettabile -

Le cose, dunque, andavano pure a meraviglia da quella parte — e non era il minore ogetto della spedizione nostra, quello di aprire le comunicazioni, con quelle interne provincie — e di riunire nel dipartimento del Salto, gli emigrati orientali, che si trovavano in Corrientes e nel Brasile -

Dall'Hervidero, io mandai dunque una ballenera — (barca leggera) con missione per il generale Paz — Ma essendo stata scoperta, e perseguita dal nemico furono obligati gl'individui che ne componevano la ciurma — di rifuggiarsi nella selva, ed abbandonar la barca — Sino a tre volte, fui obligato di ripetere tale tentativo — sinchè un bravo de' nostri ufficiali Italiani — Giacomo Casella — aprofitando d'una forte crescente del fiume — pervenne a superare tutti gli ostacoli — e giunse nella provincia di Corrientes -

Colla stessa crescente — io giunsi colla flottiglia al Salto — quella città era presidiata da quello stesso Lavalleja che attaccò l'Hervidero — e da una forza di circa trecento uomini, tra cavalleria ed infanteria -

Egli da vari giorni, erasi occupato a far evacuare la città dagli abitanti — per cui, e per la propria forza, stabilì un campo, sulla sponda sinistra del Tapeby, alla distanza [139] di 21 miglia circa dal Salto — Noi occupammo la città, quindi, senza resistenza, e trattammo di stabilirvi alcune fortificazioni, che come vedremo ci servirono egregiamente -

Occupato quel punto, noi rimasimo, com'era conseguente, assediati dalla parte di terra — essendo tutta la campagna orientale in potere del nemico — ed uno dei principali inconvenienti nostri, era naturalmente la mancanza di carne — essendo pure, stato ritirato tutto il bestiame nell'interno — Non restammo però molto tempo, in tale situazione -

Mundell, avendo riunito circa 150 uomini, diede addosso ad un corpo nemico che lo incomodava, ed a noi si ricongiunse nel Salto. Da quel momento principiammo a fare alcune sortite — e raccogliere il bestiame di cui si abbisognava -

Colle cavallerie di Mundell e Juan de la Cruz — fummo capaci di tener la campagna — ed un bel giorno — di andar a cercare Lavalleja nel suo proprio campo -

Alcuni disertori del nemico, mi avevano raguagliato esattamente della di lui posizione, — e del numero delle sue forze — ed io decisi d'attaccarlo -

Una sera, messi insieme dugento uomini di cavalleria, e cento dei nostri legionari — mossimo dal Salto al principio della notte — coll'intenzione di sorprendere il nemico prima del giorno -

Le guide nostre erano i disertori sumentovati; ed abbenchè fossero pratici — siccome non esistevano strade battute, nella direzione da noi presa, ci straviarono, ed il giorno ci colse alla distanza di circa tre miglia dal campo cercato -

Non era forse prudente, attaccare un nemico — almeno quanto noi forte — trincerato nel suo campo — e che d'un momento all'altro doveva ricevere riforzi, che aveva chiesto — Ma tornare indietro, non solo vergognoso sarebbe stato — ma molto influito avrebbe sulla nuova truppa ch'io guidavo, e che aveva concepito grande stima del valore Italiano — Poco, mi molestarono, veramente, le idee retrograde — e decisi d'attaccare senza fermare il movimento in avanti per profitare della sorpresa -

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Giunti sopra un'eminenza, ove il nemico aveva un posto avanzato, che si ritirò all'avvicinarsi nostro — io scopersi il campo nemico, e mi capacitai della sua posizione — Vidi vari gruppi di cavalleria, che si riconcentravano verso il campo, da varie direzioni -

Erano distaccamenti, mandati nella notte, su differenti punti per spiarci — avendo avuto, il nemico, sentore della nostra sortita — ad onta d'ogni segretezza usata in ogni disposizione -

Riconcentravansi pure sul campo varie truppe di cavalli, e di buoi — animali importantissimi: i primi come rimonte per cavalleria — ed i secondi — alimento unico di quelle campagne -

Ordinai subito a Mundell, che faceva la vanguardia, di staccare una metà de' suoi plottoni — acciò tentassero d'impedire il concentramento — Fece lo stesso il nemico — scorgendo il movimento nostro, per proteggere i suoi -

Mundell, con molta bravura, aveva eseguito il suo movimento apogiando lui stesso col resto della sua forza i plottoni mandati avanti — ed aveva incalzato e disperso vari distaccamenti nemici — ma nel bollore della pugna — non considerando la gran distanza che lo divideva dalla fanteria nostra — erasi troppo avanzato — dimodocchè trovavasi colla sola sua forza involto da tutta la cavalleria nemica, che rivenuta dal primo sgomento, lo rincalzava colle lancie nei reni — minacciando di dividerlo dal grosso nostro, che tuttora ben distante procedeva alla battaglia — coi nostri fanti — fortunatamente giovani — che correvano colla lingua fuori -

Io non perdevo di vista nulla, certamente — essendo il campo sgombro, e noi discendendo — Pria, desiderando di portar in massa la piccola forza nostra — per eseguire un colpo di mano decisivo — acceleravo bensì la marcia della fanteria — ma tenevo però — la forza di Juan de la Cruz, che marciava alla retroguardia, intera come riserva -

Vedendo la situazione di Mundell, che non permetteva dilazioni — lasciai la fanteria indietro agli ordini del prode Marrocchetti — e spinsi avanti le riserve di cavalleria scaglionate -

Il primo scaglione nostro comandato dal Tenente Gallegos, diede bravamente dentro, e ristabilì alquanto la pugna di cavalleria — Alla carica di Juan de la Cruz, il nemico retrocesse, ripiegandosi verso il campo — e schierandosi [141] dietro la linea di fanteria — coperta da una barricata di carri -

Io avevo ordinato, agli ultimi scaglioni di cavalleria nostra di caricare compatti, senza perder l'ordinanza — dimodocchè al coperto di questi, i matreros di Mundell, che valorosamente avean combattutto — si riordinarono in un momento -

Procedemmo allora, verso il campo nemico, in vero ordine di battaglia: La fanteria nel centro, in massa per sezioni — e con ordine di non fare un tiro — Mundell alla destra, e Juan de la Cruz alla sinistra — ed alcuni plottoni di cavalleria seguendo in riserva -

La cavalleria nemica — come abbiam detto — dopo il primo scontro, erasi rifatta dietro la fanteria — coperta questa pure da una linea di carri — Ma il contegno impavido della nostra gente — e il suo procedere compatto, e silenzioso — intimorì il nemico talmente che poca fu la resistenza — In un attimo, non vi fu più pugna — ma una sconfitta completta, ed un fuggire disordinato dei nemici verso il passo del fiume Tapebì.

In quel passo, alcuni de' più coraggiosi — dopo aver passato — vollero far testa — e lo avrebbero potuto essendo esso assai arduo — e fermarono la cavalleria nostra — Ma i nostri legionari alla voce: «di cartucciere al collo, e avanti» si precipitarono nell'acqua come tanti demoni, e non vi fu più resistenza -

Io mai, mi son potuto spiegare: perchè il Colonnello Lavalleja, avea stabilito il suo campo, sulla sponda sinistra del Tapebì — invece della destra — ove, certo, avrebbe potuto fare molto maggior resistenza — massime costruendo alcune opere volanti sul passo stesso -

La sponda sinistra era verso il Salto — e probabilmente non entrò nel criterio del vecchio e bravo colonnello, che pochi marini, e militi nuovi, potessero fare una marcia di venti miglia in una notte — e giunger a combatterlo — Oppure, conscio dell'avvicinarsi dell'esercito vittorioso d'Urquiza — non supponeva che fossimo capaci d'abbandonar il Salto — Il fatto sta: che in guerra le precauzioni son sempre poche. Il trionfo fu completto — la fanteria tutta, in numero di circa dugento — rimase in potere nostro — ed alcuni di cavalleria — Tutte le famiglie del Salto, trascinate fuori dei loro focolari — con numeroso treno d'ogni specie di vettovaglie in 34 carri — estratti pure dalla città — Infine gran numero di cavalli, per noi preziosissimi -

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Fra le prede, la più rara, e stimabile fu un cannone di bronzo da sei, fuso a Firenze nel medio evo da un certo Cenni — e che probabilmente era giunto nel Rio della Plata, coi primi spagnuoli al tempo della scoperta — o coi Portoghesi -

Era lo stesso cannone, che avea fatto fuoco all'Hervidero contro noi, e che smontatosi in quella notte di conflitto trovavasi in reparazione nel campo -

Il nostro ritorno al Salto fu una marcia trionfale -

Ci benediva la popolazione, reintegrata nelle proprie case, e tale vittoria ci acquistò meritata reputazione, costituendo il nostro piccolo corpo di sbarco: forza delle tre armi capace di tener la campagna –

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