Capitolo VI. Corsaro

Corsaro! lanciato sull'Oceano con dodici compagni a bordo d'una Garopera , si sfidava un impero, e si facea sventolare per i primi, in quelle meridionali coste, una bandiera d'emancipazione! La bandiera Republicana del Rio-Grande!

Una sumaca carica di cafè, fu incontrata all'altura dell'Isola Grande, e predata.

Il Mazzini fu messo a pico per non esservi altro pilota da condurlo per l'alto mare.

Rossetti era con me; ma non tutti i compagni miei eran dei Rossetti — Voglio dire uomini di costumi puri — Ed alcuni, oltre a fisionomie non troppo rassicuranti, si facean oltremodo truci, per intimorire gl'innocenti nostri nemici. Io, mi adoperava naturalmente a reprimerli, ed a scemare, quanto possibile lo spavento de' prigionieri nostri.

Un passegiero Brasiliano della sumaca, all'imbarcarmi io sulla stessa, mi si presentò supplichevole, e mi offrì in [18] una scattola, tre preziosi brillanti — Io glieli rifiutai siccome ordinai non si toccasse agli effetti individuali dell'equipaggio, e passeggieri.

Tale contegno io serbai in ogni simile circostanza ed i miei ordini, mai furono trasgrediti — Sicuri, senza dubbio, i miei subordinati — ch'io ero disposto a non transigere su tale materia.

Furono sbarcati, passeggieri ed equipagio — a tramontana della punta d'Itapekoroia — dando loro la lancia della Luisa (nome della sumaca), e permettendo loro d'imbarcare, oltre le proprie suppellettili, ogni vivere di loro piacimento.

Navigammo a mezzogiorno, e giunsimo dopo alcuni giorni nel porto di Maldonado, ove la buona accoglienza delle autorità e popolazione ci furono di buon'augurio.

Maldonado, all'entrata settentrionale del Rio della Plata, è importante per la sua posizione e per il porto mediocremente buono — Vi trovammo una nave Francese, destinata alla pesca della balena — e vi passammo da corsari — festosamente alcuni giorni.

Rossetti partì per Montevideo, onde regolare le cose nostre — Io rimasi colla sumaca, circa otto giorni — dopo di che l'orizzonte nostro cominciò ad offuscarsi — e tragicamente potea terminare l'affare nostro, se men buono fosse stato il capo politico di Maldonado, ed io men fortunato.

Fui avvertito dallo stesso che non solo (a rovescio delle mie istruzioni) la bandiera Rio-Grandense non era riconosciuta — ma che giunto era, per me, e per il bastimento, un sollenne ordine d'arresto — Eccomi obligato di metter alla vela, con un temporale da Greco, e dirigermi per l'interno del fiume, della Plata — quasi senza destino — poichè appena avevo avuto tempo di manifestare ad un conosciuto — che mi dirigerei, verso la punta di Jesus-Maria, nelle Barrancas di S. Gregorio — al Settentrione di Montevideo — ove aspettare le deliberazioni di Rossetti coi nostri amici della capitale.

Giunsimo a Jesus-Maria, dopo stentata navigazione, e rischio di naufragare sulla punta di Piedras Negras — per una di quelle circostanze impreviste, da cui dipende spesso l'esistenza di molti individui -:

In Maldonado, colla minaccia dell'arresto, e diffidente anche della benevolenza del capo politico — io, rimasto in terra, per ultimare alcuni affari, avevo mandato ordine a bordo di preparare le armi — Ciò fu eseguito subito — ma successe: [19] che le armi tolte dalla stiva ove si trovavano, furono collocate — per esser più pronte — in un camerino confinante alla bittacola.

Messi alla vela, con un po' di precipitazione a nessuno venne in mente: esser le armi in situazione da poter influire sulle bussole — Per fortuna — avendo io poca voglia di dormire — ed essendo il vento cresciuto a bufera — mi tenevo sottovento del timoniere — cioè alla destra del bastimento — osservando con occhio abituato — la costa che corre tra Maldonado e Montevideo — assai pericolosa per le scogliere delle sue punte.

Era la prima guardia — cioè dalle 8 a mezzanotte; la notte era oscura e tempestosa — Ad un occhio abituato però, a cercar la terra nelle tenebre — non era difficile di scorgere la costa, tanto più ch'essa mi appariva sempre più vicina — ad onta d'aver ordinato al timoniere un rombo, che doveva allontanarci da essa.

«Orza una quarta! orza un'altra quarta!» e credo avevo già fatto orzare, più d'un intiero vento — (cioè da quattro a cinque quarti) — ed a mio dispetto la costa era sempre più vicina -

Verso mezzanote la guardia da prua grida: «terra». Altro che terra! In pochi minuti noi ci trovammo avvolti in orribili frangenti e punte spaventose di scogli, mostrare le orride e nere loro teste fuori dell'acqua — senza possibilità di scansarle.

Il pericolo era immenso, ed inevitabile — Altro rimedio non v'era: che precipitarsi nei vuoti degli scogli, e cercarvi un passaggio.

Io ebbi la fortuna di non confondermi — montai sul pennone di trinchetto — e raccogliendo quanto avevo di forza nella mia voce di ventotto anni — diressi la corsa del bastimento — verso i punti che mi sembravan meno pericolosi — comandando nello stesso tempo le manovre ch'eran necessarie -

La povera Luisa era sommersa dai colpi di mare, che frangevano sulla sua tolta con tanto furore, quanto negli scogli -

Uno spettacolo per me nuovo — fu la vista di molti lupi [20] marini — che senza curarsi della tempesta — attorniavano il bastimento da tutte le parti e vi trastullavano, come tanti bambini in un campo fiorito -

Le loro nere cervici però, dello stesso colore delle roccie che ci circondavano — e con un certo contegno minaccioso anche nei loro trastulli — era robba ben poco rassicurante -

Chi sa non alleggiasse in quelle tetre zucche Africane — il pensiero d'un pasto saporito delle nostre carni -

Comunque la riflessione del pericolo padroneggiava ogni altra — e fu un vero caso straordinario: poter uscire da quel labirinto senza toccarli — La minima scossa a quelle spaventose punte — avrebbe mandato in frantumi il tempestato legno -

Come già dissi: giunsimo alla punta di Jesus-Maria nelle barrancas di San Gregorio — a circa quaranta miglia da Montevideo, verso l'interno del Plata -

Solo in quel giorno, giunsi a sapere: essere state le armi tolte dalla stiva — e collocate in un camerino accanto alle bossole.

Alla punta suddetta, niente di nuovo — ed era naturale: Rossetti minacciato dal governo di Montevideo, fu obbligato di nascondersi per non esser arrestato — e non potè quindi occuparsi di noi -

I viveri mancavano — non avevimo lancia da poter sbarcare — eppure, bisognava soddisfare alla fame di dodici individui -

Avendo io scoperto, alla distanza di circa quattro miglia dalla costa, una casa, mi decisi di sbarcare su d'una tavola — e portar viveri a bordo ad ogni costo -

I venti soffiavano dal Pampero — ed essendo loro traversia alla costa, ne facevano l'approdo molto difficile, anche con palischermi -

Dammo fondo alle due àncore — tanto vicino della costa che possibile — Ad una distanza che sarebbe stata imprudente in altri tempi — ma indispensabile per poter riguadagnar il bordo, con un tavolino sorretto da una botte per ogni estremità -

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Eccomi con un marinaro — Maurizio Garibaldi, imbarcati in tavolino da camera, sorretti da due barili, e coi vestiti nostri appesi come un trofeo ad un'asta, eretta su quella nave di nuovo modello — non navigando, ma rotando nei frangenti di quella costa inospitale.

Il Rio de la Plata, circonda lo stato di Montevideo — detto anche Banda Oriental — alla sua sinistra — e siccome cotesto bellissimo stato è formato da colline più o meno alte — il fiume ne ha roso la costa, e vi ha formato delle rupi, quasi informi — in certi luoghi altissime, e per un lungo spazio -

Lo stesso importantissimo fiume, alla sua destra, lambe lo stato di Buenos Ayres — e vi depone le sue alluvioni — che formarono coll'andar dei secoli, le immense pianure de las Pampas. Giunsimo felicemente alla costa — misimo in terra la sconquassata nostra nave — e lasciando Maurizio a rattoparla, mi avviai io solo verso la casa scoperta –

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