Capitolo XV. Spedizione di Santa Caterina

Poco, o nulla d'importante successe più, nella Laguna de los Patos dopo l'avvenimento suddetto — Due nuovi lancioni, furono posti in costruzione — e gli elementi necessari per tale opera — si trovarono nelle reliquie delle nostre prede — e coll'ajuto de' circostanti abitatori — sempre buoni e volenterosi con noi -

Ultimati i due nuovi lancioni ed armati — noi fummo chiamati presso Itapuà — a cooperare l'esercito, che assediava allora la capitale della provincia, Porto Alegre -

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Nulla operò l'esercito per mancanza d'artiglieria — e nulla potemmo noi operare in tutto il tempo che passammo in quella parte del Lago -

Si meditò la spedizione nella provincia di S. Catterina — ed io fui chiamato a parte di quella — dovendo accompagnarvi il generale Canavarro, comandante in capo di tutte le forze ivi destinate -

I due minori lancioni rimasero nel Lago — agli ordini di Zeffirino d'Utra — ed io cogli altri due accompagnai la Divisione Canabarro — che doveva operare per terra, mentre io opererei per mare — Avevo meco l'inseparabile Grigg e la parte scelta dei nostri compagni -

Il Lago dos Patos misura una lunghezza di 135 miglia — e una larghezza media di 15 a 20 miglia — Presso alla foce, che all'oriente mette nell'Oceano, sulla sponda destra trovasi il Rio-Grande detto del mezzogiorno — o sud — piazza forte — e tanto importante quanto la capitale -

Sul latto opposto vi è il Rio-grande del Nord — anche piazza fortificata — ed ambe in potere degli imperiali — siccome Porto-Alegre -

Perciò, padrone dell'unica foce della Laguna nel mare — il nemico — era a noi impossibile di uscirne — e fummo quindi obligati di preparare dei carri a proposito — ed imbarcarvi la flotta nostra -

Ciò prova la magnitudine dei nostri leggi maggiori -

Nella parte Greco del Lago — havvi un seno profondo, chiamato Capibari — che prende nome da un fiumicello, con foce nel fondo del seno — il cui nome poi deriva da Capibari — specie di majale anfibio, comune in quelle contrade -

Detto fiumicello, fu scelto per l'aprodo, ed operazione dell'imbarco dei lancioni sui carri — e realmente vi s'effetuò sulla sponda destra -

Un abitante di quella parte della provincia — nominato de Abreu — avea preparato otto ruote di maggiore solidità — collegate ogni due da un asse di forza proporzionata al peso dei legni — Poi, preparati circa dugento bovi domestici alla fatica del tiro — si avvicinarono i lancioni alla sponda — si collocarono le ruote dentro l'acqua sotto gli stessi — ad una distanza proporzionata l'una dall'altra — procurando di mantenerle combinate col centro di gravità. [46] Assoggettaronsi lateralmente ai bastimenti gli assi, dimodocchè non turbassero la libera azione delle ruote; ed attaccati i bovi con forti trascini — salirono volando per il campo i vascelli Republicani -

Riatatti quindi con più comodo e più esattezza — viaggiarono per lo spazio di cinquanta quattro miglia — senza veruna difficoltà — e dando un curioso spettacolo ai pochi abitatori di quelle contrade — sino sulle sponde del lago di Tramandaï — ove furono scaricati — attrezzati del bisognevole, ed abilitati alla navigazione -

Il Lago Tramandaï, formato dalle acque scendenti dal pendio orientale do Espinasso — ha foce nell'Atlantico — ma con pochissima profondità nella foce — dimodocchè solo nelle alte maree, vi sono circa quattro piedi d'acqua -

Si agiunga: che in quella costa alluvionale, ed inospitale come le arene del Saara — il mare è eternamente agitato dalle eterne brezze della zona Torrida — ed i frangenti spaventevoli — percuotendo l'orecchio dell'abitatore, sino a molte miglia nell'interno — fanno l'effetto del tuono lontano — Ed una nube di spruzzi marini, e sabbie mosse dai venti vi abbarbaglia la vista –

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